All’alba di domani alcune delle principali città padane del Nord potrebbero svegliarsi sotto un sottile strato di neve, per l’arrivo di un corpo nuvoloso da ovest, sospinto da aria più mite in quota, che non pregiudicherà il “cuscinetto freddo” che si va consolidando a contatto col suolo, grazie al recente afflusso freddo. Solo in queste ore, con l’attenuazione del foehn, si inizia a percepire l’effettiva origine delle masse d’aria legate all’afflusso freddo dal Nord Europa.
Una nuova ondulazione della saccatura popolare si proporrà nelle prossime ore verso la Francia, innescando una rimonta di correnti più miti ed umide occidentali verso il nostro Paese, associati ad uno scorrimento frontale. La formazione di un minimo di pressione al suolo fra Liguria ed Appennino Emiliano intensificherà gli effetti del transito frontale: tale posizione del minimo dovrebbe evitare l’arrivo della rimonta d’aria più mite su gran parte della Val Padana centro-occidentale, ove pertanto rimarrebbe attivo il debole cuscinetto freddo in formazione. Secondo le emissioni del modello MTG-LAM, la neve dovrebbe interessare con effettivi accumuli per qualche ora gran parte del Piemonte e della Lombardia, fin verso le Venezie. Su buona parte delle zone centro-orientali dell’Emilia Romagna, sulle coste venete e sul Friuli Venezia gli accumuli saranno molto più difficili, in quanto eventuali nevicate potranno rapidamente tramutarsi in pioggia. Questo discorso è ancor più evidente vedendo la carrellata delle seguenti mappe, con apposita didascalia per ogni immagine.
Nel corso della mattinata di domani residue precipitazioni interesseranno l’angolo nord-orientale e parte dell’Emilia Romagna. Si accentuerà ulteriormente il richiamo d’aria più temperata nei bassi strati verso il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, quindi molto difficilmente si avranno ancora nevicate diffuse fino in pianura, specie a ridosso delle aree prossime al mare.