MEGLIO NON ILLUDERSI Le proiezioni deterministiche dei Centri di Calcolo, negli ultimi giorni, avevano più volte fatto sobbalzare dalla sedia in merito ai nuovi scenari artici che sembravano voler salire prepotentemente alla ribalta per la seconda decade del mese, con il possibile coinvolgimento dell’Italia. Abbiamo naturalmente invitato alla prudenza, evidenziando come v’era poco da illudersi, in quanto il target più probabile della colata artica vedeva in pole-position i settori orientali dell’Europa.
Effettivamente questa resta l’opzione più probabile, confermando comunque a grandi lettere la nuova configurazione che prenderà gradualmente piede sul Vecchio Continente, uno SCAND+ che si dovrà confrontare con il ramo ascendente della porzione canadese del Vortice Polare, per nulla intenzionato a mollare così facilmente la presa. Un’eccessiva ingerenza dell’onda legata al lobo del Vortice Polare appena evidenziato potrebbe dunque mantenere l’afflusso mite alle nostre latitudini e facilmente precludere la strada alla retrogressione delle masse d’aria gelide in discesa sull’Europa Orientale.
Se dovessero risultare confermate queste ultime ipotesi, l’Italia continuerebbe a brancolerebbe in un febbraio davvero poco invernale. L’anticiclone caldo abbandonerà il campo mediterraneo, ma piuttosto che il freddo potrebbero essere le umide e miti infiltrazioni atlantiche a condizionare parzialmente il meteo del nostro Paese. Dando un’occhiata alle prospettive dettate dalle Ensemble, che raffrontano i vari possibili scenari ottenuti modificando i dati iniziali (cosiddetto metodo spaghetti), possiamo chiaramente notare come sono molto scarse le ipotesi favorevoli ad un drastico raffreddamento per metà mese.