Seppure con tanta fatica, lo scenario meteorologico sembra sempre più indirizzato verso un capovolgimento di fronte dalle caratteristiche in linea o quasi con l’inizio dell’inverno. A dire il vero, lo schema barico a livello europeo è già fortemente mutato: non c’è più quell’immobile anticiclone che teneva sotto scacco quasi l’intero Continente e si è quindi spalancata per i passaggi perturbati atlantici. Le prime ripercussioni riguardano anche il Mediterraneo, l’anticiclone ha infatti perso la sua solidità anche alle nostre latitudini.
In avvio di settimana il nastro trasportatore atlantico si intrometterà in modo ancor più deciso sull’Italia, determinando peraltro un sensibile rinforzo dei venti: di solito queste burrasche possono rappresentare l’avvisaglia di qualche cambiamento importante, anche con anticipo di diversi giorni. Dicembre potrebbe quindi assumere una veste scoppiettante? E’ davvero troppo presto per dirlo, ma ci sembra certo una buona notizia il fatto che appare finito l’impero anticiclonico.
Fra martedì 6 e mercoledì 7 aria più fredda scorrerà al seguito di un veloce fronte, ma gli effetti del calo termico si avvertiranno maggiormente sulle Alpi e sui versanti adriatici. Una rimonta anticiclonica proverà a rimettere radici sui mari italiani, ma si scontrerà presto con la voglia di rivalsa delle depressioni nord-atlantiche, coadiuvate dalle prime manovre artiche. Nel prossimo week-end ci potrebbe essere l’inserimento di una nuova vivace saccatura seguita da aria più fredda: se l’anticiclone atlantico dovesse salire di latitudine per espandersi in direzione della Scandinavia, ci potrebbero essere i presupposti per una spinta più massiccia d’aria fredda sul cuore del’Europa.