La fase anticiclonica, attesa nel corso di questo week-end, andrà probabilmente avanti nel corso della prossima settimana in maniera più rilevante di quanto si poteva pensare sulla base delle proiezioni precedenti. Gli unici disturbi di un certo rilievo alla stabilità atmosferica si avvertiranno in genere sul Nord Italia, a causa d’infiltrazioni umide sud/occidentali in quota che esalteranno la cumulogenesi temporalesca, nelle ore più calde del giorno, principalmente a ridosso dei settori montuosi.
Nei primi giorni della prossima settimana la minacciosa ondulazione ciclonica nord-atlantica, proveniente dalla Francia, invece di proseguire nel suo movimento verso est, affonderà in direzione della Penisola Iberica e del Marocco, ove assisteremo alla probabile evoluzione di chiusura della stessa struttura ciclonica perturbata (cut-off). L’isolamento del vortice perturbato sulla Spagna andrebbe ad esercitare il richiamo di un possente anticiclone nord-africano verso l’Italia, come possiamo notare sulla cartina in basso, riferita alla notte fra il 10 e l’11 Giugno: solo le regioni settentrionali risulteranno costantemente lambite dalle infiltrazioni umide sud/occidentali. La stessa campana anticiclonica tenderà ad inglobare una buona fetta dell’Europa Orientale, ad esclusione dei settori mediterranei di levante che rimarranno inglobati all’interno di una goccia fredda.
Questo taglio così ad ovest della saccatura potrebbe inevitabilmente imprimere la risalita di masse d’aria roventi nord-africane dall’entroterra sahariano verso l’Italia, con isoterme di tutto rispetto che potrebbero raggiungere, esattamente nella fase centrale della settimana, picchi di circa +25°C all’altezza di 850 hPa soprattutto in prossimità delle due Isole Maggiori, il che equivarrebbe ad un’ondata di calore di forte intensità, la prima stagionale che ribalterebbe l’attuale scenario relativamente fresco ancora presente specie al Meridione. Si osservi l’onda calda prevista in forte risalita fin sul cuore dell’Europa Orientale, con effetti massimali sul comparto balcanico.