SCHEMA BARICO RIPETITIVO – Tutto il percorso estivo è stato contraddistinto finora da un contesto barico assai monotono, con continue depressioni atlantiche poste in prossimità del Regno Unito e risalite dei promontori anticicloni nord-africani verso il Mediterraneo centro-orientale. Questo ha generato diverse ondate di calore, quasi senza soluzione di continuità, che hanno colpito a più riprese anche l’Italia: nel complesso, le avvezioni nord-africane hanno coinvolto in modo più diretto le regioni del Centro-Sud e l’Emilia Romagna. Basti pensare che in alcune limitate zone dell’Italia le medie termiche di quest’estate sono molto simili a quelle dell’estate 2003 fino a questo momento: la persistenza del caldo sta facendo la differenza, se si considera che non abbiamo avuto a che fare finora con ondate calore davvero eccezionali.
RUOLO CHIAVE DELLA DEPRESSIONE BRITANNICA – La grande certezza di quest’estate è stata quindi l’area depressionaria posizionata nei pressi del Regno Unito, che ha pressoché inibito l’estate non solo sul territorio britannico, ma anche su gran parte del Nord Europa per le incessanti scorribande perturbate atlantiche. La situazione è la medesima anche per questo primo scorcio d’agosto, ma nella prossima settimana qualcosa potrebbe cambiare: il perno della depressione potrebbe spostarsi dall’area britannica verso l’area più a sud poco al largo del Golfo di Biscaglia e del Portogallo, da qui il nome di falla o lacuna portoghese. Questa configurazione diverrebbe molto penalizzate per un’imponente e risalita di masse d’aria roventi verso l’Italia: la traiettoria più occidentale andrebbe ad interessare gran parte della Francia e la regione alpina.
COME IL 2003? – Chiaramente, se si dovesse verificare l’ipotesi estrema tracciata negli ultimi giorni dai più prestigiosi centri di calcolo (ECMWF e GFS), l’Italia potrebbe finire “nel forno” in modo più serio durante la prossima settimana, come mai accaduto nel corso di quest’estate comunque finora così calda. L’ondata di calore potrebbe avere anche delle similitudini con quelle più intense che si sono verificate nell’agosto 2003. Dando tuttavia credito alle proiezioni sul lungo termine, la fase calda estrema risulterebbe di breve durata, con tendenza a refrigerio su gran parte dell’Italia già nei giorni immediatamente precedenti al Ferragosto. Ovviamente si tratta di tendenze ampiamente da confermare, ma dobbiamo di certo monitorare la possibilità concreta di dover far fronte all’ondata di caldo più intensa dell’estate, con ripercussioni notevoli anche per quanto concerne il Settentrione.