Quest’inizio di settembre ha portato le prime precipitazioni della stagione, localmente risultate anche abbondanti. Tuttavia queste piogge, portate dall’affondo di un vortice freddo in pieno Mediterraneo (assai insolito per il periodo), sono cadute in forma irregolare e nel complesso non sono state certo sufficienti per scongiurare la siccità che affligge da diverso tempo molte regioni dell’Italia. Di certo l’estate, quella del solleone, è terminata, ma dopo la parentesi perturbata è tornato l’anticiclone, non più quello africano ma quello di matrice azzorriana. Quello che servirebbe in questo periodo ed in prospettiva sarebbe l’avvento delle prime perturbazioni d’origine atlantica, portatrici di piogge più regolari. Il flusso perturbato atlantico invece è per ora il grande assente, relegato a scorrere ad alte latitudini, e così dovrebbe essere ancora per tutta la prossima settimana.
Un parziale cambiamento è in realtà atteso fra mercoledì 12 e giovedì 13, quando avremo il transito di un primo sistema nuvoloso guidato da correnti in genere con direttrice da nord-nord/ovest. Non è questo il tipo di correnti ideale per portare piogge significative ed in effetti si prevede instabilità fugace ed a macchia di leopardo, in veloce discesa dalle regioni settentrionali verso le adriatiche. L’alta pressione delle Azzorre si è messa di traverso e resterà ancorata, senza mostrare minimi segni di cedimento, sul Vicino Atlantico e sull’Europa Occidentale, come mostra la mappa GFS in basso (fonte www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo/) incentrata per il prossimo 13 settembre. Per il momento le perturbazioni saranno quindi relegate ad un ruolo marginale, anche se non è dato sapersi se questo sarà l’andazzo dell’autunno, come già accaduto lo scorso anno.