Ormai è certo, il gelo non avrà vita lunga. Aria molto più mite giungerà a più riprese, accompagnando diverse perturbazioni che movimenteranno il meteo di questi prossimi giorni antecedenti alle feste natalizie. Focalizzando l’attenzione al mutamento termico in quota (ad un’altitudine di circa 1500 metri), ci attendiamo un brusco rialzo delle temperature soprattutto al Nord, dove attualmente abbiamo ancora una robusta presenza d’aria gelida a tutte le quote.
Un rialzo termico così brusco in quota potrà contribuire a rendere fortemente instabile il manto nevoso sulle montagne. Massima attenzione per il rischio valanghe, ancor più sentito in virtù del fatto che non saranno pochi quelli che trascorreranno le prossime festività natalizie in alta quota. Il rialzo termico così marcato in quota non avrà invece gli stessi effetti negli strati più bassi dell’atmosfera, sulle valli e su gran parte della Pianura Padana.
Dopo tutto il gelo affluito negli ultimi giorni, per motivi prettamente orografici l’aria fredda resterà inevitabilmente intrappolata sul catino padano, in particolare sui settori centro-occidentali più protetti dalle interferenze miti in arrivo dai quadranti meridionali. Fino a quando reggerà questo cuscinetto freddo, in modo tale da permettere la neve? Sul Nord-Ovest nell’arco dei prossimi giorni le precipitazioni assumeranno prevalente carattere nevoso, anche se non sono attesi eventi di particolare rilievo. Solo da mercoledì, giorno per il quale focalizziamo l’attenzione, ecco che la risalita termica appare un po’ più decisa e le nevicate fino in pianura probabilmente potrebbero restringersi verso i settori più ad ovest, in genere solo su alcune zone del Piemonte.