Le manovre del grande freddo russo-siberiano continuano ad essere prese in considerazione dalle proiezioni modellistiche. Si deve anzitutto premettere che è normale come sul lungo-lunghissimo termine (tendenze oltre i 10 giorni) si debba assistere a delle oscillazioni nettissime fra le varie corse o run (addirittura 4 giornaliere nel modello GFS), che creano non poca confusione negli osservatori delle mappe, soprattutto in coloro che auspicano la realizzazione di scenari d’intenso gelo alla conquista dell’Europa. Tuttavia vi sono alcuni punti fermi da mettere sotto la lente, prima di tutto la graduale espansione verso ovest dell’alta pressione dalla Russia, che tuttavia non significa almeno nell’immediato l’arrivo del gelo.
GFS Un mite promontorio anticiclonico, di matrice sub-tropicale oceanica, abbraccerà l’Italia già nel fine settimana, grazie all’allontanamento verso l’Egeo del vortice di bassa pressione. La presenza anticiclonica sul Mediterraneo costringerà il flusso atlantico a risalire di latitudine, ma non troverà sfogo verso est per il rafforzamento di un’alta pressione sulla Russia dove raggiungerà oltre 1040 hPa, in estensione verso la Lapponia, la Finlandia e le nazioni baltiche. Nella prossima settimana si costruirà un ponte fra l’anticiclone mediterraneo e quello russo. Si potrebbero così realizzare le condizioni per uno scivolamento di aria fredda verso il Mar Nero ed i Balcani, ma gradualmente il respiro continentale potrebbe avvertirsi anche sulle regioni adriatiche. Sul lungo termine raffreddamento più incisivo di tutta l’Europa Orientale e della Russia, ma non dell’Italia perlomeno sulla base dell’ultima emissione delle ore 00Z del modello americano.
ECMWF Finalmente anche il modello europeo intravede le condizioni per un graduale e netto raffreddamento prima della Russia e poi, in prospettiva, anche verso l’Europa Orientale, per la prepotente espansione dell’anticiclone da est, tuttavia non ancora alimentato da un serbatoio d’aria particolarmente fredda. La tendenza a 10 giorni, illustrata da Reading, mostra un vastissimo anticiclone generato dall’unione fra l’alta sub-tropicale mediterranea e quella russa. L’Italia, venendosi a trovare sul bordo meridionale di tale anticiclone, potrebbe risentire della crescente azione di correnti fredde dai Balcani, dove peraltro si andrebbe ad inserire un nucleo ciclonico a carattere freddo.