Sale l’attesa per la prima irruzione fredda del nuovo anno: tuttavia ormai appare chiaro che il coinvolgimento dell’Italia sarà abbastanza marginale, per quanto ci saranno venti particolarmente intensi che daranno la sensazione che vi sia molto più freddo di quello segnato dai termometri. L’obiettivo primario della colata polare resta infatti indiscutibilmente l’area balcanica e ormai lo si può affermare con pochissime probabilità di essere smentiti, essendosi ormai esaurito il tipico “balletto dei modelli” che precede di norma questo tipo di eventi. Non ci sarà quindi la svolta che in molti speravano, a prescindere dal coinvolgimento più o meno diretto della traiettoria dell’impulso artico.
Sulla base delle ultime emissioni dei modelli matematici, gli effetti non saranno così eclatanti ed il raffreddamento sarà quindi limitato. Lo possiamo chiaramente intuire dal dettaglio del nostro modello ad alta risoluzione incentrato per l’Epifania: la prima mappa è incentrata per le ore centrali e mostra l’ingresso in territorio italiano (alcuni settori del Nord e parte dei versanti adriatici) di termiche non inferiori ai -2°C, con i valori più bassi relegati più ad est o addossati all’Arco Alpino. L’alta pressione presente ad ovest riuscirà nell’intento di deviare la massa fredda verso levante: a fine giornata del 6 Gennaio, a seguito dello sprofondamento ulteriore della saccatura artica sui Balcani, entrerà una componente un po’ più fredda verso il Sud Italia, con isoterme fino a -4°C, ma proprio nel culmine del raffreddamento non sono attese precipitazioni di rilievo.
Rispetto alle condizioni attuali, le temperature non dovrebbero subire un tracollo così significativo: ad un’altezza media di 1500 metri la flessione maggiore riguarderà i settori centrali adriatici ed il Meridione, dove sono attesi fino a 7-8 gradi in meno. Il clima che si percepirà sarà comunque da pieno inverno, poiché il freddo sarà notevolmente acuito dai forti venti di Tramontana e Bora che spazzeranno tutte le regioni. L’irruzione fredda sarà comunque fugace per l’ennesimo rilancio anticiclonico, che taglierà i ponti ad ipotesi di un cambio di configurazione tale da porre l’Italia sotto l’azione costante d’interferenze d’aria artica, anche se probabilmente nuove discese fredde si faranno sentire già dopo pochi giorni.