Ieri, in occasione dell’articolo di previsione a lungo termine, anticipammo alcuni interessantissimi movimenti barici alle alte quote atmosferiche. Movimenti a carico del Vortice Polare, ovvero gravanti su quell’enorme struttura ciclonica in grado di condizionare – pesantemente – le sorti meteorologiche dell’intero emisfero settentrionale.
Il modello americano GFS, avvezzo in materia, ci da una visione emisferica che conferma un Vortice cagionevole, disturbato in prima istanza da intrusioni d’aria calda all’altezza della stratosfera pacifica. A seguire, ed è ciò che in qualche modo si evince dalla mappa allegata, potrebbero innescarsi interessanti pulsazioni anticicloniche anche in sede europea.
Il risultato? Presumibilmente i primi refoli d’aria fredda da est, indicati in figura da apposito freccia e sostenuti in loco da una successiva ciclogenesi mediterranea. Spingendoci oltre il 23 novembre (step conclusivo della mappa in oggetto) avremmo osservato una poderosa discesa d’aria fredda spingersi fin sul nostro Paese. Ipotesi, quest’ultima contemplata in varie corse del modello e che pertanto potremmo ritenere plausibile qualora anche le successive elaborazioni dovessero proseguire sulla stessa frequenza d’onda. Staremo a vedere.