Si guarda con estremo interesse al lungo ponte di Ognissanti, indicato da tutti i principali modelli matematici quale periodo propizio per un cambio circolatorio sostanziale. Dopo un primo impulso instabile da ovest, a cavallo tra venerdì e sabato, giungerà un’ampia saccatura nord-Atlantica. Da domenica e nelle successive 48 ore, avremo condizioni di maltempo diffuso e un corposo calo termico.
Ma è giusto definirla svolta? La risposta è ni. Molto dipenderà dall’evoluzione “post irruzione”, che al momento contempla due soluzioni differenti: la prima è una rapida ricucitura anticiclonica, la seconda l’isolamento di un’ampia goccia fredda tra le due Isole Maggiori ed il nord Africa. Quest’ultima, al momento, è la più accreditata e lo si evince dando uno sguardo alla mappa MultiModel (è quel modello che media le singole corse – le ultime disponibili – dei più autorevoli Centri di Calcolo) del prossimo 6 Novembre.
Possiamo osservare la chiusura, in quota, di un ampio vortice instabile che potrebbe rappresentare un serio pericolo – in termini di maltempo – per Sardegna e Sicilia. La freccia indica la chiusura anticiclonica a ponte attraverso la congiunzione tra l’azzorriano e il promontorio africano presente ad est. Così facendo gran parte d’Italia usufruirebbe di un netto miglioramento, in attesa che nuovi apporti perturbati atlantici vadano a sfruttare la lacuna barica presente tra le due Isole.