L’ulteriore consolidamento dell’alta pressione ed il crescente apporto del contributo di masse d’aria calda nord-africana hanno avuto una piena controprova durante la giornata di giovedì, quando le temperature hanno fatto un’ulteriore impennata giungendo a toccare i 40 gradi in Sardegna, ma a livello di temperature percepite i valori sono stati in molti casi superiori. Non solo, la robustezza anticiclonica, protesa dal Mediterraneo fino alle zone nord-occidentali russe, ha limitato notevolmente l’attività cumuliforme sui rilievi, tanto che non si riscontrati temporali dopo diversi giorni.
Quest’oggi non cambierà nulla ed anzi non si escludono ulteriori locali aumenti termici, tanto che si potrebbero raggiungere non così di rado picchi prossimi ai 37-39 gradi sulle aree interne della Bassa Val Padana (Emilia Romagna), delle regioni tirreniche, dell’entroterra pugliese, materano e talune aree delle Isole Maggiori (rammentiamo i 39,8°C di massima nella giornata di ieri a Decimomannu).
Nel week-end l’anticiclone tenderà ad incrinarsi in particolare sulle regioni settentrionali: la dinamica sarà collegata all’ampia circolazione depressionaria centrata sulle Isole Britanniche, che proverà a rompere gli indugi sfidando con prepotenza il potente anticiclone. L’affondo verso sud/est riuscirà parzialmente ad erodere il fianco nord-occidentale del cupolone anticiclonico, con il Nord Italia che vedrà quindi interessato dal passaggio della coda di un fronte temporalesco insidioso, potenziato dalla notevole calura ed umidità accumulata in tutto questo periodo nei bassi strati. Questi temporali tanto sospirati per alleviare l’estremo disagio dell’afa potranno localmente assumere carattere violento e portare ingenti grandinate, teniamone ben conto.