L’ultima settimana di Febbraio si è aperta con la persistente contrapposizione fra la cella anticiclonica di matrice atlantica, disposta sull’Europa Occidentale, ed una saccatura fredda che abbraccia buona parte dell’Europa Centro-Orientale. Il campo anticiclonico mantiene i suoi massimi barici in prossimità delle Isole Britanniche, riuscendo ad elevarsi ancora più a nord verso l’Islanda ed il Mare Di Norvegia.
Questa posizione verticale dell’Anticiclone contribuisce alla discesa di nuclei gelidi dalla parte settentrionale della Penisola Scandinava verso l’Europa Centro-Orientale, incrementando la differenza termica fra i settori ovest ed est del Vecchio Continente. Il nostro Paese sta nel mezzo delle due figure bariche contrapposte, con l’importanza nevralgica dell’Arco Alpino che si pone a sbarramento del flusso settentrionale.
Per questo motivo le regioni settentrionali risentono poco o nulla dell’afflusso di correnti settentrionali. Le infiltrazioni di correnti di foehn contribuiranno anzi a rafforzare il bel tempo ed a rendere le condizioni climatiche piuttosto gradevoli. Il flusso settentrionale, deviato dall’Arco Alpino, scivola lungo le zone adriatiche, le più esposte agli effetti instabili.
In questi primi giorni della settimana assisteremo ad un temporaneo allargamento dell’influenza fredda ed instabile su gran parte del Centro-Sud, per la formazione di un minimo di bassa pressione sui mari meridionali, determinante nell’attrazione di masse d’aria fredda dai Balcani, annesse ad un vortice freddo in quota al momento centrato sulla Polonia.
Ma vediamo come si articolerà la svolta sul medio-lungo periodo annunciata dal modello matematico con sede a Reading: nella giornata di Giovedì l’Anticiclone oceanico tenderà a distendersi sui paralleli, spingendo la saccatura depressionaria verso est, con correnti fredde che si limiteranno ad interessare solamente il Sud.
Quest’espansione anticiclonica sarà costretta a fronteggiare nuovi tentativi di discese fredde ed instabili dal Nord Europa, direttamente collegati al Vortice scandinavo. Lo scudo anticiclonico riuscirà a resistere, ma nella giornata di Venerdì una lieve ansa ciclonica si genererà sui mari italiani, con nuove infiltrazioni fredde che lambiranno le zone adriatiche, in particolare la Puglia.
Nel week-end l’Anticiclone tornerà invece più che forte che mai e stavolta la nuova spinta dinamica da ovest sarà determinante nello scacciare verso la Turchia ed il Mar Nero la circolazione ciclonica a carattere freddo. La struttura altopressoria si troverà però stretta ai fianchi anche sul bordo occidentale, eroso da infiltrazioni atlantiche causate da una falla ciclonica iberica riportata in luce dalla ripresa del flusso atlantico principale.
Dalla giornata di Lunedì 2 Marzo il promontorio anticiclonico sembra dunque destinato ad un parziale cedimento per l’inserimento di una modesta ondulazione depressionaria atlantica. Solo verso metà settimana appare concreta la probabilità di un ingresso più corposo delle perturbazioni atlantiche, associate ad un profondo centro depressionario centrato tra l’Islanda e le Isole Britanniche.
Quest’evoluzione appare verosimile e rappresenterebbe il capolinea per questa lunga fase invernale, che ha colpito più direttamente diverse zone del Centro-Sud. Ci sembra importante rammentare che la circolazione fredda ha iniziato ad assumere notevole importanza dall’inizio della seconda decade di Febbraio, a seguito di quell’imponente riscaldamento a livello stratosferico sull’Artico avvenuto a fine Gennaio.
Non è successo nessun evento eclatante, ma di sicuro anche le regioni centro-meridionali hanno avuto la loro parentesi invernale, destinata a chiudere il sipario con la fine del mese. Marzo rappresenta l’avvio della primavera meteorologica, anche se non sono certo improbabili nuovi episodi invernali, che caratterizzano la tipica alternanza della variabilità dell’inizio della stagione di transizione.