Crolla la pressione sul bacino del Mediterraneo, in attesa del repentino peggioramento, già in azione su alcune zone del Nord e della Sardegna, ove gli ammassi nuvolosi collegati al fronte si vanno intensificando, sotto l’impulso del flusso umido pre-esistente nei bassi strati. Un minimo barico si va approfondendo al suolo sull’entroterra padano, sottovento alle Alpi.
Le correnti in quota si mantengono sud-occidentali, in scorrimento lungo il cavo ascendente della saccatura che, dalla Francia, va penetrando sul Mediterraneo Nord-Occidentale, prima di spostarsi a pendolo verso est. Le piogge, a prevalente carattere di rovescio o temporale, per il momento interessano parte del Triveneto, la Lombardia e la Sardegna.
Nubi e piovaschi anche sull’Appennino Ligure e Tosco-Emiliano e qui sta l’aspetto più interessante determinato dalle correnti da sud/ovest, con il muro di stau addossato alla dorsale appenninica. Sulla fascia pedemontana collinare sottovento ben si palesa dall’immagine del Satellite una stretta striscia di sereno, con le nubi che tornano a svilupparsi verso la pianura. Questo è l’effetto delle correnti discendenti di foehn, una circolazione peraltro che manterrà gran parte di queste zone al riparo dalle piogge importanti.
Quale evoluzione possiamo attenderci nelle prossime ore? In parte i modelli hanno smorzato la probabilità di fenomeni di particolare intensità. Tuttavia le aree centro-meridionali tirreniche saranno quelle maggiormente alle prese con i fenomeni più intensi. La linea temporalesca attualmente in sviluppo a ridosso della Sardegna tenderà a spostarsi in direzione del Tirreno Centrale, ove subirà un ulteriore processo evolutivo accentuandosi, alimentato da un ulteriore impulso instabile in discesa dalla Valle del Rodano. Da non sottovalutare le potenzialità energetiche del mare, ancora su valori termici tali da fornire un contributo notevole all’innesco temporalesco.
Le immagini in basso rappresentano l’evoluzione per le prossime 24 ore del nostro modello MTG-LAM: la prima mappa mostra le precipitazioni attese fra le ore 14 e le ore 02 della prossima notte, mentre la mappa successiva evidenzia il trend per le 12 ore successive, essenzialmente per la prima parte della giornata di domani.
La neve sta già cadendo su molte aree alpine centro-orientali imbiancando alcune località, fra cui Livigno, in Lombardia. Al momento la quota neve sta scendendo attorno ai 1600-1700 metri, ma da ora verso le ore serali e notturne si attende un ulteriore crollo della quota neve, fino a ridosso dei 1000 metri in alcuni settori alpini di confine.
Concentrando l’attenzione verso le primissime ore della giornata di domani, possiamo notare come sulle zone di confine dell’Alto Adige lo zero termico potrebbe temporaneamente portarsi attorno ai 1000 metri d’altezza. Eventuali residue precipitazioni potrebbero pertanto rivelarsi fino a quote significativamente basse, addirittura di alta collina, se si considera che la neve scende di alcune centinaia di metri al di sotto del livello dello zero termico. Confermate le nevicate fino ai 1500 metri sull’arteria centrale appenninica.
Il transito della linea temporalesca sarà seguito da forti correnti di maestrale sui bacini occidentali della Penisola. Il gradiente barico sarà ulteriormente accentuato dall’evoluzione del perno depressionario al suolo in direzione del Mar Adriatico, che peraltro non favorirà un altrettanto efficace ingresso delle correnti di Bora. Il Maestrale, trascinando l’aria più fredda, rinforzerà fino a livelli di burrasca sul Tirreno e bacini ad ovest della Sardegna.