Da un eccesso all’altro Le brusche variazioni di temperatura sono il tema saliente di quest’autunno e appaiono per il momento inarrestabili, assumendo carattere fortemente esplosivo in questa prima quindicina del mese di ottobre. Abbiamo visto il caldo nei primi giorni d’ottobre, con entità eccezionale in diverse aree dell’Europa, poi è giunta una notevole irruzione artica, ma poi è rapidamente seguita un’altrettanta eccezionale impennata termica che ha portato ulteriori record. Ora è calato il sipario sull’ennesima vampata calda fuori stagione, con aria fredda che preme da est: la formazione di un mulinello ciclonico sui mari meridionali italiani accentuerà il risucchio delle correnti balcaniche, che così apporteranno un rapido e severo calo termico.
I cali termici attesi sul Mediterraneo Centrale rispetto al contesto attuale, entro la mattinata di sabato, saranno localmente superiori ai 10-12 gradi, i più estremi considerando l’intero comparto europeo. Calo eccessivamente brusco? Certamente si, ma la vera anomalia era semmai rappresentata dal caldo sbalorditivo degli ultimi giorni. Da notare che un po’ tutta l’Europa Orientale e la Russia subiranno un generale raffreddamento: su queste zone il freddo è già presente e pertanto piomberà un assaggio di vero inverno con la prima neve che potrebbe interessare Mosca. Il calo termico, molto più limitato, ingloberà parzialmente la Penisola Iberica, dove resterà pienamente attiva la radice sub-tropicale dell’anticiclone: rispetto ai valori estremi di questi giorni, con punte di 35 gradi, si passerà ad un clima leggermente meno caldo, ma pur sempre dai connotati estivi.
Il riversamento del flusso freddo verso il bacino centrale del Mediterraneo verrà controbilanciato nelle prossime 36-48 ore da un riscaldamento alle alte latitudini, in particolare per quanto riguarda la Penisola Scandinava che attualmente è colpita, soprattutto nel suo lato orientale, dalla discesa di masse d’aria artiche. Lo spostamento dei massimi anticiclonici sull’Europa Centrale esporrà i settori scandinavi alla risalita di correnti più umide e temperate atlantiche. Riuscirà il flusso atlantico a proporsi come protagonista ed a sfondare fino alle nostre latitudini? Per il momento l’operazione non sembra così facile.