Dopo tanto splendore, l’estate inizia a zoppicare ma sarebbe strano il contrario, non essendo peraltro nemmeno ancora giunta quella tipica rottura stagionale, che di solito avviene (o avveniva) dopo metà agosto. Il fatto che l’estate disponga ormai di ben poche energie lo vedremo con la nuova onda di calore africana, certamente incisiva ma di durata notevolmente breve. E il cupolone africano verrà messo in crisi dal primo robusto passaggio temporalesco stagionale, probabilmente in grado di penetrare su gran parte del Centro-Nord e più marginalmente al Sud.
Quali migliori segnali di questi per accogliere i primi segnali di cambio stagionale? Le manovre autunnali potrebbero accrescersi nel caso in cui l’assalto temporalesco riuscisse poi ad aprire la strada all’ingresso di correnti fresche atlantiche: un parziale ricambio d’aria ci sarà, ma verso metà della prossima settimana potrebbero irrompere contributi molto più freschi e localmente instabili, specie al Settentrione. Il canale di sfogo delle correnti nord-atlantiche potrebbe però essere attutito dall’espansione dell’ala orientale del redivivo anticiclone delle Azzorre.