LO SPAURACCHIO DEL 2003 – Qualche giorno fa, un po’ provocatoriamente, vi abbiamo illustrato un’ipotesi estrema tracciata dal modello ECMWF, da noi stessi definita in tal modo per far intuire che si trattava solo di una delle varie tesi modellistiche in quel momento in campo, ma non certo la più probabile. Il confronto che abbiamo azzardato con l’inimitabile estate del 2003 era solo legato alle dinamiche prospettate da ECMWF riguardo la singola onda di calore prevista, che si temeva potesse invadere con caratteristiche d’eccezionalità gran parte dell’Europa Centro-Occidentale.
RIDIMENSIONAMENTO DELL’ONDA DI CALORE – Diversi lettori hanno travisato il senso di quell’articolo, ma è ben lungi da noi ipotizzare confronti improponibili con l’irripetibile stagione estiva del 2003 che, come sappiamo, iniziò a manifestarsi con connotati eccezionali molto precocemente e continuò ininterrottamente tanto da chiudersi molto tardivamente. Ritornando a quell’ipotesi che era stata proposta dal modello ECMWF a più riprese, dobbiamo dar conto che c’è stato un aggiustamento rispetto alla rotta della nuova ondata di caldo che si prospetta per la seconda parte della settimana, la quale dovrebbe aver caratteristiche più simili alla precedente invadendo più direttamente il Mediterraneo Centrale e senza salire prepotentemente nel cuore del Continente.
ONDATA DI CALDO MENO DURATURA? – C’è chi si è detto convinto che quest’intensa vampata nord-africana andrà avanti con notevole persistenza per tutta la prima decade di luglio, ma i modelli in realtà iniziano a mostrare non poche incertezze, con rischio della penetrazione d’aria più fresca atlantica già dopo i primissimi giorni del nuovo mese. Se dovesse davvero andare così, ma avremo maggiori indicazioni nei prossimi giorni, allora ci si troverebbe di fronte ad un normale evento caldo estivo, della durata non superiore ai 4-6 giorni. Si tratterebbe di un promontorio anticiclonico africano di tipo mobile, senza nessuna temibile fase di forte perseveranza del caldo intenso.