L’osservazione del modello di Reading pone in essere alcune peculiarità sul medio-lungo periodo, in raffronto alle elaborazioni fornite dalle GFS, ovvero l’altro principale modello matematico su scala globale elaborato in America. Anzitutto, si conferma il forte peggioramento della parte iniziale della prossima settimana, ma ancora non è chiara l’entità e la traiettoria di penetrazione del nocciolo depressionario lasciato dalla saccatura d’origine atlantica.
Le mappe ECMWF individuano l’isolamento del vortice di bassa pressione in direzione delle regioni centro-meridionali fra martedì e mercoledì, a differenza del modello americano che vede invece l’area di bassa pressione stazionare col perno principale tra l’Europa Centrale ed il Nord Italia. La successiva tendenza delineata dal modello ECMWF favorisce un netto miglioramento fra il 30 Aprile ed il 31 Maggio, mentre per quanto riguarda il modello americano appare probabile una certa instabilità derivante da un flusso di correnti atlantiche che attenuerebbero gli effetti della rimonta anticiclonica.
Fin qui il raffronto fra i due modelli, ma vediamo più dettaglio le proiezioni modellistiche elaborate proprio dal modello di Reading, su cui incentreremo l’analisi odierna. La goccia fredda giunta dal Centro Europa esaurirà entro domani i suoi effetti d’instabilità, stretta nella morsa di una temporanea rimonta anticiclonica di matrice sub-tropicale attesa in affermazione nella giornata di Sabato 25 Aprile. L’espansione del cuneo anticiclonico verso il Mediterraneo Centrale sarà dovuto alla discesa di una vasta saccatura atlantica in direzione della Penisola, che contribuirà a richiamare correnti più calde sciroccali verso la Penisola.
Il progressivo avvicinamento dell’onda depressionaria atlantica favorirà un netto peggioramento già nel corso della giornata di domenica sulle regioni di Nord-Ovest, Toscana e Sardegna, raggiunte dalla parte più attiva della perturbazione atlantica. Tutto il sistema perturbato entrerà poi più direttamente in azione ad inizio settimana, quando si creeranno minimi barici tra i mari occidentali italiani e le coste algero-tunisine. Il forte richiamo sciroccale nei bassi strati sarà alla base di un’iniziale impennata termica sul Sud, ma risulterà inoltre determinante sull’esaltazione del maltempo sul Nord Italia, soprattutto sulle zone a ridosso della fascia prealpina, che si pone come barriera rispetto al flusso molto umido meridionale.
Quale sarà l’evoluzione? L’opposizione di una sostanziale egemonia anticiclonica, protesa dal Mediterraneo Orientale fino a gran parte dell’Europa Orientale, comporterà un inevitabile rallentamento del movimento verso levante dell’ondulazione ciclonica. Per questo motivo, il modello inglese vede il probabile isolamento, fra martedì e mercoledì, di un vortice depressionario sul cuore della nostra Penisola, man mano più slegato dalla circolazione atlantica principale, a causa di una spinta anticiclonica in espansione dal Vicino Atlantico verso l’Europa Centro-Occidentale.
Si tratterebbe di un film già visto innumerevoli volte nell’ultimo periodo: a metà settimana si avrebbe un ulteriore rafforzamento della spinta anticiclonica verso il cuore centrale del Continente Europeo, mentre la depressione italica tenderà a slittare gradualmente verso lo Ionio e l’Egeo, andando gradualmente a perdere d’intensità.
Quest’evoluzione farebbe dunque subentrare un miglioramento giusto per il ponte del 1° Maggio, con la giornata festiva che potrebbe essere contrassegnata dal bel tempo su quasi tutte le regioni, con la sola riserva del Sud della Penisola ove potrebbero confluire residue infiltrazioni instabili. Trattandosi di una previsione a lunga gittata, la cautela è ancora d’obbligo e non possiamo che invitare tutti i lettori a seguire gli aggiornamenti nei giorni prossimi. Non va peraltro trascurata una certa “dissonanza d’opinione” tra i due principali modelli matematici, come illustrato nella parte iniziale dell’analisi.