L’anticiclone intende stazionare a lungo sulle alte latitudini atlantiche ed europee e farà da regia alla discesa di una serie d’impulsi instabili verso il Mediterraneo: dopo la goccia fredda d’estrazione nord-atlantica ecco che nel fine settimana si avvicinerà un più consistente blocco freddo d’estrazione scandinava, confermato anche quest’oggi dai principali centri di calcolo ed elaborazione modelli. La forte spinta del ponte anticiclonico dal Medio Atlantico fino alla Russia costringerà il nucleo freddo a dirigersi prima sull’Europa Nord-Orientale e poi con moto retrogrado (da est verso ovest) in direzione dell’Italia Settentrionale, ove giungerà colmo d’aria fredda ed instabile nella giornata di lunedì 12 Aprile, data a cui si riferisce la mappa d’analisi GFS in basso.
Forse è un po’ presto per dare come certe l’esatta traiettoria del nucleo freddo, il quale dovrebbe tuttavia coinvolgere maggiormente il Settentrione della Penisola, ove darà così a luogo ai maggiori effetti, in termini soprattutto di calo termico. L’instabilità in genesi assicurerà così probabili nevicate sull’Arco Alpino fino a quote intorno ai 1000 metri. Si tratterà di un probabile colpo di coda invernale, con calo termico diffuso, probabilmente in misura meno rilevante al Sud che si troverà esposto al richiamo più mite ed umido sud/occidentale.
Quale l’evoluzione del vortice freddo? Probabilmente proseguirà nel suo scivolamento retrogrado, in maniera tale da raggiungere la Penisola Iberica, ove andebbe ad agganciare un’ulteriore struttura ciclonica latente (isolata poco al largo delle coste del Portogallo e del Marocco), per dare luogo ad una possente zona di bassa pressione, peraltro intrappolata e con scarsi sbocchi per l’insistita azione del ponte anticiclonico sul Nord Europa. In questo frangente, l’Italia risentirebbe di un probabile riscaldamento per le correnti meridionali richiamate dalla bassa pressione scivolata così ad ovest.