Drastico cambiamento nello scenario meteorologico sul nostro territorio tanto che nel giro di 36 ore piomberà in una situazione dai connotati quasi invernali con fenomeni particolarmente intensi visto il surriscaldamento dei bassi strati di quest’ultimo periodo e per il sopraggiungere di una configurazione piuttosto “energetica”.
Un rallentamento del flusso portante in quota dovuto ad una maggiore attività dell’instabilità baroclina, permette la maggiore propensione di scambi di calore lungo i meridiani su situazioni di blocchi troposferici.
Il cambio di guardia sarà causato da un sistema nuvoloso, ora sull’Europa centrale.
L’andamento della temperatura di avvezione a 700 hpa fa sì che lo si può catalogare come Fronte freddo in completa avvezione fredda.
Inserito in una “baroclinic wave”, ha al suo seguito una corrente di aria scandinava diretta verso i Balcani e l’Italia.
Attualmente l’azione post frontale del getto che segue, sta provvedendo ad una intensificazione della nuvolosità sulla sua parte centrale. In serata il veloce sistema nuvoloso si adagerà all’arco alpino.
Il bilancio divergenza/convergenza del fronte verrà “distrutto” proprio dal sistema Alpino con la probabile formazione di una classica ciclogenesi sottovento la catena montuosa.
L’avvezione fredda in quota, inoltre, si incuneerebbe sull’afflusso caldo della circolazione ageostrofica destabilizzando la colonna d’aria con la genesi di sistemi convettivi in testa al fronte che da sud ovest andrebbero ad interessare l’angolo nord occidentale italiano diretti verso quello orientale.
Anche lo shear verticale previsto attorno ai 15-20 m/s nei piani bassi troposferici dà ragione di una possibile organizzazione di sistemi a multicelle su buona parte del centro nord Italia. Nel frattempo, si evidenzia in queste ore anche una debole “short wave” che dalla Francia sta entrando verso il Mediterraneo diretto verso il basso Tirreno e lo Ionio con presenza di una nucleo di vorticità a 300 hpa sulle Baleari, condizione che favorisce, unitamente a processi del boundary layer, un aumento della attività cumuliforme sui mari occidentali la nostra Penisola.
Il debole forcing di un nascente massimo di vento, provvederebbe inoltre ad un supporto energetico con attività cumuliforme qua e là possibile sui settori Tirrenici.
Domani il sistema frontale avrà raggiunto le regioni centro meridionali, preceduto da una corrente umida e instabile pre frontale che porterà un contributo alle precipitazioni, le quali potrebbero presentarsi intense sul Tirreno, con l’azione quasigeostrofica del getto a dare manforte ad un incremento dell’attività convettiva sul medio Adriatico e l’area balcanica, aree dove potrebbero addirittura svilupparsi dei Mesoscale Convective System.