Una intensa ondata di maltempo, come previsto, sta interessando le regioni meridionali, in particolare la Sicilia.
Il perno del maltempo è sul Medio Tirreno ove ruota un sistema nuvoloso caratterizzato da una debole frontogenesi.
Ma in queste ore sembrerebbe incentivarsi ulteriormente il processo ciclogenetico.
Come accennato nei precedenti interventi, uno di questi assi di saccatura sul nord Africa, avrebbe trascinato un secondo relativo minimo depressionario dalla Tunisia.
L’avvezione termica da Sud ha creato nella notte una anomalia calda a basso livello sovrastata da una anomalia di avvezione di vorticità positiva a 500 hpa e inducendo una circolazione ciclonica nei bassi strati.
Nell’area di forte convergenza e contrassegnata da un bassa stabilità statica, un forte flusso umido e caldo dal Mediterraneo sud orientale supporta energeticamente lo sviluppo dei cumonembi che si raggruppano in un classico MCS.
Questi sistemi si trovano in promontorio di alti valori di theta E (temperatura potenziale equivalente), leggermente più bassi alle quote alte condizione che determina un profilo particolarmente instabile dell’atmosfera (Showalter Index inferiore allo zero).
Adesso, sebbene il grosso del maltempo passerà a sud dell’Isola, riuscirà in parte ad interessare la Calabria Ionica ove nelle prossime ore ci si aspetta un sensibile rinforzo dei venti da ESE, richiamati dall’area di convergenza al suolo e delle precipitazioni temporalesche.
Sulla Sicilia meridionale, il maltempo potrebbe presentarsi anche più intenso.
Visto l’SRH (Storm Relative Helicity) non si escludono anche situazioni mesocicloniche associate a forti correnti ascensionali, importanti per la genesi della grandine.
Ma dato lo shear poco favorevole per una più alta possibilità e visto l’LCL (Lifting Condendation Level) molto basso, gli eventuali fenomeni vorticosi che potrebbero generarsi andrebbero facilmente in touch-down.