L’Atlantico fa sul serio e l’anticiclone è costretto a correre ai ripari: le infiltrazioni d’aria umida ed instabile, che si sono già aperte un primo varco verso i settori centro-occidentali europei, rappresentano solo un assaggio di quel che accadrà nella seconda parte della settimana. La tenuta del vasto promontorio anticiclonico, attualmente proteso dall’Iberia fino al Baltico ed alla Russia, andrà definitivamente in pezzi: avremo così una frattura della cellula anticiclonica in isolamento alle alte latitudini rispetto a quella sul comparto iberico-mediterraneo.
In questo modo i giochi si faranno molto più semplici per la saccatura nord-atlantica che, coadiuvata da un contributo di correnti piuttosto fredde d’estrazione artica, avrà modo sul finire della settimana di affondare con direttrice meridiana fin sull’Italia grazie ad una contemporanea elevazione verso nord dell’anticiclone oceanico. La crisi dell’anticiclone verrà esaltata da una probabile genesi ciclonica sottovento alle Alpi, fra il Mar Ligure e l’Alto Adriatico: il passaggio frontale connesso alla saccatura non si limiterà ad interessare solo il Nord, ma potrebbe scivolare anche sul resto d’Italia interessando principalmente le regioni del versante adriatico.