Stiamo per uscire dalla morsa gelida dell’alta siberiana, che proprio in questi giorni sta raggiungendo la massima estensione verso occidente posizionando i suoi massimi sulla Polonia e coinvolgendo quasi tutta l’Europa sotto le sue isobare.
Il continente attualmente dal punto di vista termico si presenta più mite ad ovest e decisamente freddo ad est, con il Vortice Polare ristretto sull’area nordoccidentale atlantica, in costante rinforzo, attendendo l’occasione per estendere la sua influenza sul continente.
L’alta azzorriana si trova in pieno oceano ed in collegamento con la collega russa, prevalente al momento, mantenendo le depressioni ben lontane dal continente, facendone solo delle presenze marginali, più attive al nord ed all’estremo sud.
Il cut-off iberico, si sposta lentamente verso levante, mantenendosi su una traiettoria che interessa il basso Mediterraneo e l’ Africa settentrionale, ma la confluenza tra l’aria mite mediterranea e il freddo flusso continentale che scorre sul lato meridionale dell’alta russa, costruisce nuvole che arrecano precipitazioni sul comparto occidentale del mare nostrum, mentre l’effetto stau provoca nubi su quello orientale.
Da venerdì l’indebolimento della figura altopressoria russa a favore di quella azzorriana in rimonta parallela verso levante, riporterà condizioni via via più miti e stabili sul nostro paese ed un generale rialzo termico sul continente centro meridionale a partire da ovest.
Ma il Vortice Polare visto l’indebolimento dell’alta russa e l’allungamento di quella oceanica che comunque resterà con i suoi massimi confinata in pieno oceano, e da sabato in ripresa meridiana verso la Groenlandia in congiunzione con altra figura anticiclonica artico-groenalndese, forzerà, la via più debole per estendere la sua influenza verso l’area continentale centro meridionale, inviando una saccatura che NOGAPS vede scendere con traiettoria nord-sud dapprima su Regno Unito ed Europa centrale ed in prospettiva da lunedì, sul bacino del Mediterraneo con una traiettoria rispetto ad altri modelli più occidentale e diretta verso il mare nostrum.
L’analisi ci lascia qui, in sospeso, senza poter vedere oltre la possibile formazione di un minimo di pressione sul Tirreno, con l’alta oceanica ben sviluppata in Atlantico, ma non invasiva verso oriente, fatto che potrebbe far presagire una minore interferenza della figura altopressoria sulla deviazione della colata artica verso est, e quindi con un coinvolgimento diretto della nostra penisola non solo a livello termico, ma anche fenomenologico, con complicanze depressionarie di lunga durata.
Si tratta di vedere le prossime emissioni modellistiche e l’eventuale concordanza anche con altri centri di previsione, che trovano sempre difficoltà di concordanza quando si tratta di discese artiche con traiettoria nord-sud.
Di sicuro, potremo vivere giornate più miti da venerdì fino a domenica, addirittura il nordovest come sempre in queste situazioni vivrà una parvenza primaverile grazie al fohn, vento di caduta che si palesa quando le masse d’aria provengono da nord, per poi procedere verso un successivo raffreddamento conseguente al valicamento della massa artica in discesa su tutta la penisola.
Una pausa mite piuttosto breve, come sarà breve la permanenza dell’alta oceanica sui nostri paralleli, paventando la sua tendenza, nelle ultime stagioni piuttosto frequente di proiettarsi meridiana favorendo gli scambi termici tra polo e tropico, in linea con gli indici NAO ed AO.
Non resta che attendere l’avvicinarsi dell’evento e gli inevitabili aggiustamenti che daranno la giusta linea di tendenza solo in prossimità dell’evento.
Da valutare anche la costante presenza anche se limitata nella fase finale solo alla Russia, dell’alta siberiana, che potrebbe riprendere in mano la situazione dopo il passaggio artico, sempre attiva e piuttosto presente in questa seconda parte della stagione invernale continentale.