Le proiezioni modellistiche per il Natale, dopo una fase di tentennamento derivata dalla visioni, che poi si sono rivelate errate, di ECMWF, sono ormai ben chiare e concordi: una saccatura atlantica penetrerà nel cuore dell’Europa generando una fase di maltempo anche in Italia con pioggia e neve sulle Alpi. Per capire meglio l’intera dinamica si consiglia la lettura del seguente articolo.
Ma dopo Natale? Le depressioni atlantiche non hanno assolutamente in mente di abbandonare la scena. Il getto in uscita dal Canada appare sempre molto vivace e continuerà ad inibire l’elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre. Probabilmente fino alla fine dell’anno non ci saranno nuove importanti irruzioni nord-atlantiche, le perturbazioni scorreranno oltre i confini alpini e l’Italia risulterà parzialmente protetta dal ramo più orientale dell’alta pressione delle Azzorre, in un contesto di prevalenti correnti occidentali e meteo un po’ variabile. Le proiezioni di GFS e ECMWF sono piuttosto simili.
Qualche novità si scorge solo nel lungo termine, durante la prima settimana di gennaio, quando il getto atlantico potrebbe rallentare e favorire qualche scambio meridiano più intenso: ipotesi presa in considerazione da GFS ma al momento poco avvalorata dai modelli ensemble. Ci ritorneremo nei prossimi giorni.
Note positive: la maggiore variabilità, la presenza di venti in quota, abbasserà il livello di inquinanti nell’aria, inibirà la formazione delle nebbie. La perturbazione di Natale porterà altra neve sulle Alpi consentendo l’avvio in grande stile della stagione sciistica. Il clima non freddo permetterà in gran parte d’Italia di ridurre i tempi di accensione degli impianti di riscaldamento, con notevole risparmio sulle bollette e riduzione dell’inquinamento dell’aria.
Note negative: chi ama il gelo dovrà soffrire ancora un po’. Ma l’inverno è appena iniziato e per il momento non è il caso di disperarsi.