L’estate 2008 si è finora mostrata particolarmente capricciosa, ma la terza decade del mese sembra intenzionata a mettere riparo a questa partenza stagionale col freno tirato, che ha certamente rappresentato un’anomalia rispetto all’ultimo decennio, contraddistinto da prevalenti esordi estivi molto caldi. Non sono certo mancate alcune eccezioni, anche in annate recenti: basti pensare al bizzarro e fresco inizio Giugno del 2006.
I primi 15 giorni del mese sono finora trascorsi piuttosto instabili, seppure con valori termici mediamente prossimi alla norma stagionale. Negli ultimi giorni si è avuto un deciso afflusso freddo dai quadranti settentrionali, ancora in atto, che ha portato persino la neve su alcune zone alpine a quote persino inferiori ai 2000 metri.
Non si è certo trattato di un evento particolarmente eccezionale per il periodo, in quanto ondate fredde dalla Scandinavia di quest’entità possono verificarsi, seppure di rado, anche nel cuore della stagione estiva, in pieno Luglio
Per ritrovare un vero evento straordinario, dobbiamo tornare nuovamente indietro a due anni fa, quando i primissimi giorni di Giugno videro la neve sui rilievi a quote davvero inusuali, attorno ai 1500 metri sull’Appennino Centrale, in Sardegna e persino ad 800 metri sulle Alpi Orientali.
Come anticipato in apertura d’articolo, ora l’estate pare intenzionata a ritrovare la via per esprimere in maniera più netta la sua presenza. Si attendono due fasi di caldo nella settimana che sta per iniziare, di cui la prima ormai imminente risulterà solo un breve assaggio di stampo pre-frontale.
Un affondo depressionario, attualmente diretto verso il Golfo di Biscaglia e la Penisola Iberica, determinerà il rapido esaurimento della spinta fresca settentrionale in direzione delle nostre regioni, aprendo nel contempo la strada a correnti più tiepide sud/occidentali in quota in scorrimento lungo il bordo occidentale di un cuneo anticiclonico dall’entroterra libico-algerino verso il Sud Italia.
La Penisola si troverà sostanzialmente spaccata in due tronconi nei primi giorni della settimana, con il Sud direttamente interessato dall’avvezione calda nord-africana (soprattutto la Sicilia), mentre le regioni settentrionali risentiranno del respiro umido, sospinto dall’onda ciclonica sull’Iberia, che determinerà un clima ancora dalle tinte vagamente autunnali.
Verso metà settimana il cavo d’onda ciclonico riuscirà a transitare, seppure attenuato, sulle regioni settentrionali, con parziali ripercussioni piovose anche sulle regioni centrali. Quest’evoluzione determinerà l’inevitabile flessione dell’onda calda altopressoria nord-africana, costretta a traslare rapidamente sul Mediterraneo Orientale. Aria più fresca dai quadranti occidentali si spingerà di conseguenza gradualmente fin verso l’estremo Sud.
A seguito del debole passaggio ondulatorio, non sembrano seguire ulteriori significative ingerenze d’aria fresca ed instabile oceanica verso il bacino del Mediterraneo. La grande ruota depressionaria tra Nord Atlantico e Penisola Scandinava si allungherà con asse di saccatura obliquo verso sud/ovest, generando un centro ciclonico secondario posizionato in Aperto Atlantico, a ridosso dell’Arcipelago delle Azzorre.
Tale evoluzione barica creerà le premesse per l’arrivo, a partire dal prossimo week-end, di un grande mantello anticiclonico di matrice sub-tropicale oceanica a protezione di buona parte dell’Europa Mediterranea. Il lento avvicinamento della saccatura atlantica verso l’Atlantico Portoghese produrrà un’ulteriore rinvigorimento della componente sub-tropicale africana del campo anticiclonico, con conseguente progressivo ulteriore incremento delle temperature.
Seguendo le attuali indicazioni modellistiche, si annuncia un’ondata di caldo in grande stile, soprattutto dal punto di vista della persistenza. Rammentiamo che un campo anticiclonico di questa tipologia con elevati geopotenziali determina una forte subsidenza della massa d’aria, facilitando pertanto il progressivo riscaldamento dei bassi strati col trascorrere dei giorni.
Va sottolineato, in conclusione, che i principali modelli di calcolo evidenziano degli scenari quasi sovrapponibili persino sui 7-10 giorni di previsione, come mostrano le immagini in alto. Tramite la tecnica multimodel (raffronto di ECMWF, GFS e il run di controllo delle GENS), si può notare uno schema barico sostanzialmente simile su tutta Europa, favorevole allo sviluppo dell’intenso promontorio anticiclonico in quota sul bacino del Mediterraneo.
Questo non fa altro che confermare l’alta predicibilità delle attuali proiezioni a lunga gittata, tutte indirizzate verso questo notevole irrobustimento dell’Alta Pressione sub-tropicale, tale da generare una probabile severa ondata di caldo su tutto il territorio d’Italia, a differenza della breve fiammata pre-frontale dei prossimi giorni, principalmente diretta sul Sud e sulle Isole.