Ogni giorno ci troviamo dinanzi a delle importanti correzioni di rotta da parte dei principali centri di calcolo, proprio mentre ci avviamo in prossimità di un severo cambiamento nello scacchiere barico generale, da giorni monopolizzato dalla schiacciante presenza anticiclonica tra il Nord Europa e la Russia.
Le tendenze delineate dai modelli matematici hanno mostrato cambiamenti frequenti non solo sul lungo periodo, ma persino a breve-medio termine. Questa mattina le evoluzioni appaiono sostanzialmente similari, così da poter porre un’analisi che trova riscontro in quelle che sono le ultime elaborazioni modellistiche.
I massimi anticiclonici, da tempo arroccati sulla Penisola Scandinava, si stanno portando fra il Mare del Nord, la Danimarca, i Paesi Bassi e la Germania Settentrionale. Questa configurazione barica mantiene ancora correnti fredde nord/orientali sul Mediterraneo Centrale, moderatamente instabili sul nostro Paese a causa di una circolazione ciclonica in quota posizionata tra i Balcani ed il Mar Adriatico.
Nel week-end il miglioramento fra versanti adriatici ed estreme regioni meridionali sarà più lento del previsto, questo è il primo punto da porre in evidenza in riferimento a quanto si evince dalle tracce modellistiche di questa mattina.
Il motivo è da addurre alla mancata modesta spinta di un cuneo anticiclonico sub-tropicale, che pertanto non ricucirà la ferita depressionaria mediterranea, in fase di lento colmamento. Inoltre, lo spostamento dei massimi anticiclonici dall’Europa Centrale verso l’Oceano Atlantico, a ridosso del Regno Unito, favorirà l’azione della goccia fredda, fino alla giornata di Domenica, fra Adriatico Meridionale e Penisola Ellenica.
Pesanti cambiamenti anche per l’inizio della prossima settimana: alcune emissioni modellistiche uscite ieri, nello specifico di GFS, delineavano una concreta possibilità di maltempo su parte delle regioni italiane, a causa del progressivo avanzamento di una sacca depressionaria, con perno tra Mediterraneo Occidentale e coste algero-marocchine. L’alimentazione nord-africana avrebbe dovuto contribuire ad innescare un importante peggioramento, a partire dai bacini occidentali.
Dalla media ponderata delle emissioni modellistiche odierne, si può ben sostenere che il maltempo appare decisamente ridimensionato. La figura di Bassa Pressione resterà infatti relegata decisamente più a sud/ovest, in prossimità del Marocco, posizione tale da poter incidere poco sulle condizioni meteo del nostro Paese.
La depressione afro-mediterranea potrebbe riuscire appena a lambire con piogge e temporali, fra Martedì e Mercoledì, solo le estreme regioni meridionali, in particolare la Sicilia, la Calabria ed il sud della Sardegna. Questo schema era già in precedenza previsto ieri dalle ECMWF, a cui si sono allineati tutti gli altri modelli, ad iniziare dalle GFS e dalle UKMO.
Nel contempo, l’arretramento già sottolineato dell’Alta Pressione in Aperto Atlantico, potrebbe dare respiro ad un vortice depressionario, in costruzione fra Islanda e Penisola Scandinava, intenzionato a tentare un affondo verso latitudini più meridionali europee.
Nella seconda parte della prossima settimana, le GFS propongono un’ulteriore risalita dell’Anticiclone Atlantico, in erezione lungo i meridiani, con l’affondo depressionario nordico che proverà a sferrare un attacco fin sul Mediterraneo.
Il naso anticiclonico, in rinforzo tra Francia e Penisola Iberica, limiterà l’impatto di un veloce passaggio frontale, deviandolo subito verso oriente ed evitando particolari ripercussioni sui mari italiani. L’aria più fredda settentrionale al seguito si mostrerà più vigorosa sulle Alpi, con possibilità di nevicate sui versanti esteri anche a quote di poco superiori ai 1000 metri.
Le ECMWF intravedono uno schema piuttosto simile, con il tentativo d’affondo depressionario nord-atlantico verso il Mediterraneo. Tuttavia, a differenza di GFS, vedono una risposta anticiclonica ancora più decisa e protettiva verso le nostre regioni, le quali non subirebbero nemmeno una significativa rinfresca nel week-end del 4-5 Ottobre.
Si tratta di differenze di scarso rilievo, a distanza di oltre una settimana da tali ipotesi descritte dalle carte. In conclusione, un cambiamento deciso di configurazione a livello europeo è ormai dietro l’angolo, come già ampiamente appurato, ma i modelli matematici si trovano ancora in difficoltà nell’emettere una prognosi previsionale di una certa affidabilità per l’inizio della prima decade di Ottobre.