Attraverso il raffronto delle principali fonti modellistiche, cerchiamo di capire quale sarà l’evoluzione della settimana entrante, improntata verso un progressivo ritorno di condizioni meteo instabili tipicamente autunnali, ma come vedremo ci sarà inoltre spazio per un afflusso d’aria moderatamente fredda.
La relativa pausa anticiclonica in atto avrà breve durata e già ad inizio settimana si farà sentire l’effetto delle umide correnti sud/occidentali pre-frontale, le quali precederanno una serie d’impulsi perturbati atlantici, destinati ad interessare inizialmente solo il Nord Italia. Il nuovo cambiamento meteorologico deriverà dal progressivo affondo meridiano di una saccatura di matrice artico-scandinava, la quale avrà la porta spalancata verso le latitudini mediterranee grazie alla distensione verso nord dell’Alta Pressione in Aperto Atlantico.
Il fronte freddo principale è atteso giungere a cavallo fra Martedì e Mercoledì, causando la formazione di un centro di Bassa Pressione a livello del suolo sul Mar Ligure. Lo spostamento della perturbazione verso il resto d’Italia sarà piuttosto lento, ma nel contempo proseguirà con decisione l’affondo dell’onda ciclonica verso la Penisola Iberica ed il Mediterraneo Occidentale, accompagnata da ulteriori impulsi d’aria più fredda ed instabile.
L’aria più fredda contrasterà con il richiamo più mite in atto sul nostro Paese e ciò costituirà un ulteriore incentivo per l’approfondimento del minimo di pressione nei bassi strati sul cuore dell’Italia. L’aspetto più interessante di tutta l’evoluzione è proiettato per la seconda parte della settimana, quando la saccatura depressionaria tenderà a spostarsi come un pendolo verso le nostre regioni, consentendo l’addossamento sulle Alpi di parte dell’aria fredda d’origine artica, destinata a propagarsi man mano su tutte le regioni.
La traslazione della saccatura verso est troverà ragion d’essere nella spinta operata dall’Alta Pressione oceanica, in questo frangente prevista in rinforzo sulla Penisola Iberica, a discapito di una minore elevazione verso le latitudini settentrionali. L’Anticiclone tenderà parzialmente ad espandersi col bordo orientale verso l’Europa Centrale e questo tenderà a spezzare l’onda ciclonica protesa lungo i meridiani, fin sulle nostre regioni.
Si andrà a creare una frattura, con l’isolamento di un complesso vortice a tutte le quote sui mari centro-meridionali italiani, non più sorretto dall’alimentazione dell’aria più fredda artica. Quest’evoluzione è disegnata con uno schema piuttosto simile sia dalle GFS che dalle ECMWF, come possiamo notare nella mappa in alto, riferita alla notte fra Sabato 15 e Domenica 16 Novembre.
Si tratta comunque di un’evoluzione che necessita ancora d’ampie conferme: non mancano le voci fuori dal coro come quella mostrata dal run di controllo delle Ensemble (visibile sempre in alto dalle isoipse celesti), il quale non conferma il cut-off (isolamento del poletto depressionario sui mari meridionali italiani), ma intravede una normale traslazione verso est dell’onda depressionaria, in direzione della Penisola Ellenica e della Turchia
I prossimi aggiornamenti della carte modellistiche aiuteranno ad avere maggiori elementi riguardo l’entità dell’onda ciclonica e dell’aria più fredda ad essa associata. Se inoltre dovesse trovare conferma lo schema barico al momento ipotizzato sia dalle GFS che dalle ECMWF (evoluzione per il week-end), ci troveremo di fronte ad una possibile situazione di maltempo, in particolare al Sud e sulle Isole, destinata a guarire molto lentamente. Il vortice, pur non alimentato da ulteriori ingerenze fredde, resterebbe a lungo in attività grazie al vivace contrasto con l’aria molto più mite ed umida, pescata dalle zone mediterranee prospicienti la Libia.