Il fenomenale contrasto in atto fra il promontorio anticiclonico sub-tropicale, proteso fin sull’Europa Orientale, e le correnti oceaniche attivate da una profonda Bassa Pressione, centrata sulle Isole Britanniche, si avvia a raggiungere il culmine in questi giorni.
Questo schema barico sta esaltando la risposta calda sul Centro-Sud dell’Italia, mentre lo scorrimento di correnti più umide e temperate mantiene una situazione diffusamente instabile su parte del Nord.
Chi ne uscirà vincitore? L’Anticiclone di matrice nord-africana non ha nessuna intenzione di mostrarsi arrendevole e reagirà con veemenza, dopo aver concesso spazio ad un marginale passaggio di un debole cavo d’onda (penetrazione di un ramo frontale freddo su tutto il Nord) sulla Regione Alpina, a cavallo fra domenica e lunedì.
I principali modelli matematici non mostrano nessuna particolare differenza su quest’evoluzione nell’immediato, dando particolare credito al netto recupero ad inizio settimana dell’Alta Pressione in direzione dell’Europa Centro-Settentrionale. Una mossa che confinerà temporaneamente più ad ovest il raggio d’azione della Depressione nord-atlantica.
La radice sub-tropicale sul Mediterraneo Centrale sarà sempre piuttosto attiva, stimolata dalla costante azione ondulatoria ciclonica alle porte della Penisola Iberica e del Marocco. Questo manterrà un flusso di correnti calde sul nostro Paese, specie sul Sud e sulle Isole.
Il modello UKMO intravede l’espansione maggiore a latitudini settentrionali del cupolone anticiclonico con la 584 dam (la quota dei 500 hPa) capace di spingersi a nord delle Alpi, fin verso l’Europa Centrale, andando a fondersi con una cellula altopressoria scandinava, ove si raggiungeranno i valori barici più elevati al suolo.
Non sono poche le possibili insidie legate alla genesi di una vasta struttura altopressoria ad omega che, a seconda dell’asse che andrà ad assumere, può offrire dei varchi ad una doppia distinta azione depressionaria; non solo quella atlantica cercherà di erodere il campo anticiclonico, ma anche il moto retrogrado di una secondo nucleo depressionario tra Russia ed Europa Orientale.
L’interpolazione media dei principali centri di calcolo fa intravedere maggiori probabilità di un nuovo spunto della circolazione atlantica sul finire della prossima settimana. Le GFS e le ECMWF, pur con modalità parzialmente diverse, vedono la conclusione del radicato dominio anticiclonico sul cuore del Mediterraneo, a benefico del graduale ingresso a latitudini più basse di un centro di Bassa Pressione.
Il modello americano evidenzia il rinforzo dell’Alta Pressione scandinava per la seconda parte della prossima settimana e questo raramente depone per una situazione tranquilla alle nostre latitudini. La circolazione ciclonica tra Islanda e Groenlandia non avrà spazio d’azione e proverà l’attacco lungo una strettoia che s’aprirà lungo una direttrice di moto dalle Isole Britanniche verso la Francia.
Il nucleo depressionario, distaccato dalla circolazione depressionaria principale, si porterà verso est-sud/est, senza trovare particolari resistente altopressorie sui nostri mari, dando luogo a quello che sarebbe il primo blitz autunnale per gran parte del nostro Paese.
Un possibile peggioramento sul lungo termine appare confermato anche dalle ECMWF, che danno maggiore rilevanza ad un secondo centro depressionario posto sulle Isole Britanniche e minor importanza all’Alta Pressione di matrice scandinava.
Tale onda depressionaria proverà a guadagnare spazio verso est, affondando la lama fin sul Mediterraneo. Il recupero dell’Alta Pressione oceanica sulla Penisola Iberica e sulla Francia Occidentale determinerà l’isolamento di un cut-off sui nostri mari di ponente, favorevole al declino dell’Alta Pressione e ad un certo peggioramento, sicuramente di minor rilievo rispetto a quello proposto, per la stessa distanza temporale di 10 giorni, dalle GFS.
Si raccomanda ai lettori che queste proiezioni del lungo termine necessitano di ampie conferme e saranno soggette ad ulteriori pesanti modifiche sulle modalità evolutive, ma si tratta tuttavia d’ulteriori segnali che depongono per il momento a favore di una possibile decisa svolta della situazione meteorologica sulle nostre regioni a cavallo della metà del mese.