COMPLICANZE INSTABILI di natura mediterranea, le difficili manovre autunnali Attualmente ci troviamo alle prese con l’alta pressione in fase di stanca: ne approfitteranno infiltrazioni instabili, che trasporteranno una piccola onda ciclonica dalle Baleari verso le due Isole Maggiori e successivamente in direzione dello Ionio. Ne deriverà l’atteso peggioramento al Meridione, ma proprio nel momento in cui la piccola bolla depressionaria transiterà verso i mari del Sud Italia, ecco che il campo anticiclonico a livello europeo inizierà fortemente ad irrobustirsi, con l’insediamento dei massimi barici ben a nord delle Alpi.
Quale l’evoluzione prospettata da GFS? Il modello americano vede l’area debolmente ciclonica arenarsi a lungo fra il Sud Italia e l’Egeo, ove pertanto avremo a che fare con meteo a tratti instabile, esaltato dalle infiltrazioni fresche orientali che scorreranno sulla fascia meridionale del dominio anticiclonico. Per una svolta sarebbe necessario attendere addirittura l’inizio d’ottobre, quando proprio l’area debolmente ciclonica fra il Mediterraneo Centro-Orientale ed il Mar Nero potrebbe attrarre una discesa fredda lungo il bordo orientale dell’anticiclone, così da fare da apripista per un potenziale cambiamento in rotta fin sull’Italia. In tutto questo periodo le correnti atlantiche saranno probabilmente relegate ad un ruolo di quasi totale assenza dalla scena europea.
ECMWF accelera il cambiamento Il modello europeo propende per una crisi del dominio anticiclonico molto più celere. La goccia fredda sul Sud Italia costituirebbe ancora una volta il polo attrattivo per la discesa di un nucleo freddo dal Baltico che si getterebbe proprio sul nostro Paese, dopo essere transitato sui Balcani. Un classico moto retrogrado che sospingerebbe il primo significativo raffreddamento stagionale di matrice orientale: le mappe di Reading tracciano questi scenari già per gli ultimi giorni del mese, senza dover aspettare gli inizi d’ottobre.