Analizzando il quadro barico attuale, tramite l’osservazione dell’immagine satellitare, sottolineammo la sostanziale concordanza modellistica nell’indicare l’Italia come uno tra i principali obbiettivi del Vortice Instabile nord atlantico. L’approfondimento in oggetto ci da modo di evidenziare l’accordo e lo si evince dalla mappa Multimodel messa a disposizione dal nostro Centro di Calcolo.
Siamo dinanzi a quelli che in gergo vengono definiti “spaghetti”, ovvero la media delle singole elaborazioni modellistiche in questo caso raffrontate tra loro. Ogni linea appartiene ad uno dei seguenti modelli: GFS, ECMWF, GEM, NAVGEM, GENS. La colorazione ne permette facilmente l’individuazione (GFS, ad esempio, è contraddistinto dalla colorazione blu, ECMWF dall’arancio). La nostra attenzione deve soffermarsi, necessariamente, nella collocazione del Vortice Instabile. Per facilitarne l’individuazione abbiamo inserito il simbolo della Bassa Pressione (B), ma quel che preme sottolineare è proprio la sostanziale concordanza modellistica nell’ubicazione e nell’ampiezza.
Qualora fossero emerse differenze evolutive, avremmo osservato presumibilmente dei cerchi non perfettamente sovrapponibili. Il concetto può essere esteso all’Alta delle Azzorre, ben visibile in Atlantico. Anche qui i cerchi – rappresentanti il fulcro anticiclonico – vanno a sovrapporsi quasi alla perfezione. Per farla breve: il nucleo piomberà sull’Italia e darà luogo ad un peggioramento tra i più consistenti dell’intero percorso estivo.