Descrivere con il termine “Maltempo” il quadro meteorologico dei prossimi giorni mi sembra fuorviante. Talvolta può risultare pleonastica una breve dissertazione sui termini e sulla loro accezione, specie se si tratta di una parola di uso comune.
Non spetta a me giudicare i gusti degli italiani (e non solo) in questa materia, per altro diversi da persona a persona, con il De gustibus a farla da padrone, però mi chiedevo se in determinate situazioni venga dato il giusto peso ad una determinata situazione meteo.
In questo caso, nel fine settimana, molte persone si metteranno in viaggio approfittando del weekend dell’Immacolata; altre persone vorranno godere di giornate tranquille e soleggiate per dedicarsi alle loro attività, me compreso, essendo escursionista.
Mi immagino che il termine Maltempo indicherà per molti una situazioni pessima, negativa.
Ormai siamo quasi nel 2008, in pieno GW (global warming), con problematiche ambientali, alcune note altre meno, derivate dalla disposizione sinottica degli ultimi anni e dal vigore di alcune figure bariche, in particolare l’alta pressione. In un contesto del genere invito a far riflettere tutti coloro che ritengono pioggia e neve un disturbo alle attività umane, un fastidio da sopportare.
Ogni stagione ha il suo tempo, le sue dinamiche ed è giusto, oltre che necessario, che il trimestre invernale cerchi di seguire un suo iter che, per forza di cose, sarà diverso da quello di altre stagioni.
La variabilità ed il dinamismo sono prerogative di Madre Natura e quindi della vita in generale.
Ben venga, specie per motivi d’impatto meteo-ambientale, questa fase di maltempo che, per una volta, indicherei come Bel Tempo in virtù di quanto detto.
Questo breve discorso, espressione del mio “cogitare”, spero non vi abbia annoiato eccessivamente; passiamo all’analisi meteo dei prossimi giorni.
Mentre sui cieli dell’Italia c’è il sole e l’anticiclone sembra spadroneggiare, un fievole minimo barometrico si è formato tra Mar Ligure e Mar di Corsica, figlio di una breve onda baroclina che inizia a far cedere gradualmente il promontorio alto-pressorio.
Questa sincopata onda verrà travolta dal fisiologico richiamo caldo-umido da sud-ovest, sospinto in fase meridiana dal veloce progresso del fronte atlantico che, dalle prossime ore, comincerà a farsi notare oltr’Alpe e la situazione sarà visibile dal satellite tramite un evidente effetto stau con Baragge Cloud e bande nuvolose anche al Nord.
Quando l’azione del jet-streak sarà capace di sfondare la catena alpina, riversando piogge e fresco in Italia, la dinamica sinottica proporrà un ingresso dalla porta di Carcassone, attraverso una configurazione di tipo Rodano.
Si svilupperà una ciclogenesi sul Mar Ligure ed il minimo in quota proseguirà velocemente la corsa verso sud-est, tagliando il flusso a 500hPa e provocando la formazione di una goccia fredda latente.
Non vi sarà una situazione coassiale tra i minimi al suolo ed in quota ma si potrà assistere, specie sui settori centrali, alla formazione di area occluse, con incremento delle precipitazioni e riversamento del freddo.
Vi sarà, verosimilmente, il passaggio di 1-2 linee instabili seguite dall’azione più intensa del fronte principale; le piogge si muoveranno velocemente da Nord verso Sud, colpendo diverse regioni peninsulari.
Scenderà rapidamente la quota neve sulle Alpi e sull’Appennino.
A seguire, nella giornata di Lunedì, una nuova azione fredda sembra poter colpire la Penisola. Sarà meglio tornare su questa previsione domani poiché, a mio avviso, ci sono molti elementi di dubbio.
Attualmente, anche a causa di una situazione teleconnettiva che vede la propensione ai movimenti azzorriani, sembra che vi sia una moderata spallata anticiclonica che indurrebbe il nucleo di aria artica a produrre i maggior effetti sui Balcani, con escursioni termiche ed azioni marginali sulla Penisola.
Non tutto il male viene per nuocere per altro; come descritto nell’editoriale i movimenti meridiani dell’Hp saranno fondamentali nel caso si dovesse formare un pattern di SCAND+ ed azione retrograda continentale.
Vivere est cogitare