Monitoriamo le possibilità d’arrivo del gelo sull’Italia avvalendoci del cosiddetto metodo probabilistico, tramite la tecnica di raffronto delle ensembles (noti come spaghetti) per verificare la reale affidabilità di una tendenza meteo sul medio-lungo periodo. Basterà verificare qual è la media fra tutte le emissioni considerate (il run ufficiale GFS ed i cosiddetti run NCEP variamente perturbati) e la reale vicinanza fra essi per fidarci più o meno di una data evoluzione.
Il blocco della circolazione atlantica dovrebbe permettere l’ingresso crescente d’aria fredda da est già verso metà della prossima settimana. Attualmente il modello GFS propende per un primo consistente raffreddamento già fra venerdì 11 e sabato 12 Dicembre, ma se osserviamo il diagramma di Verona in basso notiamo che quest’evoluzione appare ancora incerta, in quanto tale ipotesi, presentata dallo spago ufficiale GFS, non appare al momento avvalorata dalla media di tutti i spaghetti ensembles. Tuttavia, non dobbiamo trascurare l’ipotesi pur solitaria presentata da GFS, in quanto tale run ufficiale è quello che maggiormente considera l’orografia del territorio e spesso quindi è in grado di anticipare una certa evoluzione. Per il lungo termine, si mostra un deciso raffreddamento subito dopo metà mese, ma la forbice fra tutti i spaghetti è ancora molto ampia (differenze di 15 gradi fra le emissioni più calde e quelle più fredde), come è normale che sia in una tendenza che supera i 7 giorni di previsione.
Vediamo invece cosa suggeriscono le indicazioni del diagramma ensemble per la città di Roma. Anche in questo caso, il run ufficiale sembra distanziarsi dalle altre emissioni NCEP già sul breve-medio periodo, a conferma di un primo calo termico che potrebbe riguardare la Capitale. Caos nel lungo termine, ancora non vi è quindi la certezza dell’arrivo di un’ulteriore contributo d’aria ancor più fredda.