Una ferita che stenta a chiudersi La saccatura a carattere freddo, protagonista delle vicende meteo sul cuore dell’Europa, ha ancora tante energie da spendere. L’influenza instabile fin sul Mediterraneo Centrale permarrà ancora in risalto, mantenendo aperta un’evidente anomalia nel periodo che dovrebbe essere contrassegnato dalla massima stabilità di tutto l’anno. D’altronde, con una saccatura così coriacea sulla Media Europa, alimentata da iniezioni d’aria fredda e bloccata fra due colossi anticiclonici, è facile che gli impulsi instabili coinvolgano anche il Mediterraneo.
Lo scorrimento di correnti fresche fino alle nostre latitudini potrebbe persino rafforzarsi nella prima metà della prossima settimana, allorquando l’anticiclone delle Azzorre inizierà a guadagnare spazio verso levante, insediandosi sulle nazioni occidentali del Continente. In questo frangente, sul bordo orientale dell’anticiclone, defilato troppo ad ovest, si avrebbe il probabile scivolamento di un nucleo fresco in quota che, come una trottola, potrebbe finire per isolarsi sui mari italiani. La fase di convalescenza instabile potrebbe così penalizzare il nostro territorio soprattutto nella fase centrale della prossima settimana, protraendosi più del dovuto, mentre sul resto d’Europa si registreranno importanti progressi rispetto alla fase di stallo a tratti perturbata precedente, grazie al restringimento della falla ciclonica.