L’assetto barico vede protagonista un possente anticiclone sull’Europa Mediterranea, che brilla di luce propria accompagnato da una corposa bolla calda in quota. Gli alti geopotenziali favoriscono e consolidano ulteriormente la stabilità, non sempre sinonimo di bel tempo per gli addensamenti di nubi basse e le nebbie adagiati ad alcune zone costiere e di pianura, per quel che riguarda il Nord e la Sardegna.
Il culmine dell’anticiclone si sta concretizzando ora e non tarderà a realizzarsi una fase di progressivo decadimento, dettato da mancate ulteriori alimentazioni calde in quota. L’alta pressione tenderà così abbastanza rapidamente a sgonfiarsi, eppure per un cambiamento significativo sul nostro Paese bisognerà avere ancora pazienza, in quanto tutta questa settimana svanirà senza grossi scossoni.
Cosa accadrà nel dettaglio? Confermiamo l’elevazione di un braccio dell’anticiclone mediterraneo verso nord, in maniera tale da creare una zona di alte pressioni centrata sulla Scandinavia. La parte più importante del flusso zonale verrà così relegata ancor più a nord, mentre sul bordo orientale dell’alta pressione scenderà aria molto fredda, che dalla Finlandia si insinuerà verso la Russia ed i settori più orientali europei.
L’Italia resterà esclusa, almeno inizialmente, da ogni particolare influenza legata alla circolazione fredda, ma non risentirà nemmeno di ingerenze atlantiche tali da scaraventare via quel che resta dell’anticiclone, che si trascinerà stancamente determinando il prolungamento di una situazione meteo sostanzialmente monotona. Solo a metà mese, quindi fra esattamente una settimana, potrebbe profilarsi un maggiore dinamismo da monitorare con attenzione, anche sull’ipotesi di un possibile ritorno di fiamma dell’inverno.