Dopo un periodo relativamente freddo, questa prima decade di Febbraio sembra presentare sul comparto del Mediterraneo una fase di rilassamento della stagione invernale, tuttavia ancora potenzialmente in grado d’esprimere in prospettiva la sua presenza. Si conferma che non avremo condizioni meteo statiche, in quanto le perturbazioni atlantiche troveranno difficoltà a penetrare ad alte latitudini, pertanto prediligeranno la strada del Mediterraneo con un primo vortice in evoluzione venerdì sui mari italiani, come possiamo notare nella mappa focalizzata per le ore centrali del giorno 5 Febbraio. I venti ruoteranno in senso ciclonico attorno al minimo di pressione, con intensità anche piuttosto sostenuta.
Le correnti meridionali, richiamate dall’avvicinamento di tale vortice ciclonico, produrranno un repentino rialzo termico. Come al solito, la Val Padana si presenta come il grande serbatoio del freddo pregresso, solo lentamente scalzato dalle nuove masse d’aria subentranti. Cosa suggeriscono i modelli odierni? Il serbatoio di freddo dovrebbe riuscire parzialmente a conservarsi solamente sulle zone più occidentali della Val Padana, assottigliandosi parecchio sulle altre zone senza dunque permettere la caduta di neve fino in pianura, se non proprio sul Piemonte.
In generale, il maltempo colpirà comunque tutte le regioni settentrionali, con un’importante fase nevosa lungo tutto il comparto alpino, in genere sui rilievi a quote variabili fra i 600-800 metri dei settori occidentali fino ai 1200 metri di quelli orientali. Come possiamo vedere nella mappa in basso, la fenomenologia colpirà con un certo rilievo, nel corso della giornata di venerdì, anche tutte le aree tirreniche, maggiormente esposte al flusso instabile e fresco occidentale risucchiato dal vortice in lento movimento dal Mar Ligure verso sud-est.