Le dinamiche che stiamo osservando in questo mese di novembre sono estremamente interessanti. Il dato di fatto, almeno sinora, è che stanno venendo a mancare le classiche perturbazioni atlantiche mentre le piogge italiane sono state dettate da assalti perturbati di varia natura. Anche l’attuale e il prossimo, atteso nel weekend, avranno poco o nulla di oceanico.
Ma lo scopo di questo articolo è proiettarci oltre e provare a capire cosa potrebbe accadere dopo il 20. A quanto pare i più autorevoli modelli di previsione hanno preso una strada diversa da quanto potesse sembrare inizialmente: l’irruzione fredda potrebbe sprofondare a ovest, a largo del Portogallo. Ciò innescherebbe, almeno inizialmente, un richiamo d’aria mite in seno a un promontorio anticiclonico subtropicale.
Ma poi, gradualmente, correnti estremamente umide e perturbate meridionali potrebbe far breccia sulle regioni di ponente determinando un primo, intenso peggioramento. E’ una di quelle situazioni potenzialmente esplosive, perché il mix tra aria fredda – contenuta nella depressione in successivo avanzamento verso l’Italia – e l’aria caldo umida preesistente potrebbe portarci un’ondata di maltempo piuttosto violenta. E’ una configurazione barica da monitorare con estrema attenzione e che noi, ovviamente, seguiremo passo passo.