L’attenzione dei meteo-appassionati, in particolare di quella categoria che in gergo prende il nome di “freddofili”, è tutta rivolta alla prossima settimana. Le dinamiche atmosferiche sono tali per cui quella che è stata la circolazione prevalente sino all’altro ieri – atlantica – inizierà a scontrarsi col gelo proveniente da est. Un accenno in tal senso è già in atto, si osservi ad esempio la mappa del modello americano GFS in direzione della Penisola Scandinava.
Le temperature ad 850 hPa (quota isobarica di riferimento corrispondente a circa 1500 metri d’altitudine) stanno precipitando tant’è che in serata l’isoterma -20°C farà capolino sulla Novaja Zemlja, mentre in Lapponia appare la -16°C. Il freddo, pur senza eccessi, inizierà ad affluire anche sull’Europa orientale. Non scordiamoci che stiamo parlando di aree geografiche che sino ad ora hanno dovuto affrontare pesantissime anomalie termiche positive, ben superiori a quelle riscontrabili alle nostre latitudini.
Il notevole raffreddamento di quelle zone è un primo step, fondamentale, per poter pensare nella realizzazione di dinamiche invernali degne di tal nome. La stratificazione dell’aria gelida nei bassi strati potrebbe facilitare la strutturazione di una poderosa struttura anticiclonica e basterebbe dirottare l’Alta delle Azzorre in quella direzione per riuscire a traghettare nuclei gelidi retrogradi verso il Mediterraneo.