Un importante cambiamento del tempo, annunciato da diversi giorni, si sta concretizzando in piena realtà durante questo fine settimana. Cosa sta avvenendo? In poche parole l’Anticiclone oceanico è tornato ad erigersi verso nord, abbandonando la roccaforte iberica e “costringendo”così il motore depressionario posizionato in prossimità delle Isole Britanniche ad affondare la propria lama in senso meridiano, andando proprio ad insinuarsi verso la Spagna, il Portogallo ed il Mediterraneo Occidentale.
Quest’operazione ha altresì rimesso in moto una vecchia circolazione ciclonica isolata tra l’Arcipelago delle Canarie ed il Marocco, la quale, stimolata dalla discesa dell’aria fredda atlantica, sta innescando una risposta opposta di matrice nord-africana in risalita verso il cuore del Mediterraneo con nubi annesse ad aria decisamente più calda d’estrazione sahariana, quest’ultima con azione più incisiva diretta verso le regioni meridionali e le Isole Maggiori.
Il cuneo anticiclonico d’estrazione sub-tropicale, in risalita dalla Libia verso la Penisola Ellenica, renderà piuttosto difficoltoso l’avanzamento verso levante della saccatura dall’Europa Occidentale, ma ci sarà un’altra importante variabile che farà incastonare l’ondulazione ciclonica tra la Penisola Iberica e le Isole Baleari. Questa variabilità sarà ancora una volta rappresentata dalle mosse dell’Anticiclone oceanico che, a seguito del ritiro verso ovest, tenderà nuovamente a distendersi verso levante, lanciando nuovi progetti di conquista verso l’Europa Centro-Occidentale.
Sul Mediterraneo Occidentale si andrà così ad isolare quel serbatoio ciclonico d’aria fresca ed instabile, a causa del taglio imposto dall’Anticiclone oceanico in distensione sui settori centro-occidentale del Continente. Il modello europeo propone la quasi stazionarietà del cut-off depressionario, durante la prima metà della settimana, tra le Isole Baleari, le coste nord-africane e la Sardegna.
Il lago ciclonico mediterraneo, secondo le emissioni ECMWF, potrebbe addirittura restare in vita per gran parte della prossima settimana, pur andando incontro ad un progressivo indebolimento. Il colmamento della figura ciclonica non si andrà a chiudere definitivamente poiché, sempre in base alle proiezioni del modello inglese, verso la fase conclusiva della prossima settimana potrebbero tornare protagoniste le basse pressioni sul Nord Europea.
L’area ciclonica tra Isole Britanniche e Penisola Scandinava andrebbe a bucare le resistenze anticicloniche sull’Europa Centrale ed a rivitalizzare la vecchia circolazione ciclonica indebolitasi sul cuore del Mediterraneo Centrale. L’Anticiclone tenderebbe a ritirarsi verso ovest con incursioni atlantiche da nord/ovest sulla strada dell’Italia. Sarebbe un ritorno al passato, ma naturalmente tali proiezioni così a lunga gittata (tendenze di lungo termine ad oltre 8/10 giorni) vanno doverosamente prese con le pinze, in quanto soggette a probabili variazioni. L’unico elemento oramai dotato di una elevata probabilità di realizzazione è il filo conduttore dell’instabilità che caratterizzerà il passaggio fra la fine di Marzo e l’inizio di Aprile.