GELO INTENSO AL CAPOLINEA – Il grande freddo degli ultimi giorni non ha risparmiato nessuna zona d’Italia: oltre al Nord ed all’Arco Alpino, anche le aree appenniniche hanno fatto registrare valori davvero molto rigidi che non si misuravano dall’epica ondata siberiana del febbraio 2012. Basti pensare che su zone particolarmente conformi all’inversione termica, il termometro è sceso sotto i -20°C: l’Abruzzo ha fatto davvero notevoli performance con punte di -30°C su Campo Felice, ma non meno strabiliante è stata la temperatura di -25°C registrata in Umbria, a Castelluccio di Norcia (uno dei centri abitati più elevati dell’Appennino, a quasi 1500 metri di quota). Ora la situazione sta per mutare in modo repentino, a causa dell’afflusso di correnti miti che porteranno un notevole sbalzo termico, con incrementi diffusi anche di oltre 10 gradi.
VERSO TEMPERATURE SOPRAMEDIA – L’aria sta già cambiando, ma il flusso mite in quota per il momento stenta ancora a scalzare l’aria più fredda intrappolata nei bassi strati. In Val Padana occidentale e sui fondovalle alpini le sacche fredde resisteranno a lungo, mentre andrà ben diversamente sulle aree appenniniche del Centro-Sud, ove il richiamo mite sarà ben più marcato e pertanto si avrà un forte incremento termico anche in quota. Lo zero termico (altezza della temperatura di zero gradi) si porterà verso il week-end anche al di sopra dei 2500 metri lungo la dorsale centro-meridionale appenninica e ciò rappresenta una mazzata per la neve accumulatasi in questo periodo, che era cadute a più riprese a quote estremamente basse: la persistenza prolungata del gran freddo ha contribuito a mantenere un ottimo innevamento.