L’Italia resterà ancora sotto assedio delle perturbazioni atlantiche, le quali già da diversi giorni, penetrano senza tentennamenti sul cuore del Mediterraneo, in seno ad un flusso ondulatorio piuttosto marcato. Questa situazione è favorita da un indebolimento dell’attività del Vortice Polare alle latitudini che gli competono, oltre che alla presenza di un robusto anticiclone fra il nord della Russia e le zone scandinave settentrionali.
Le emissioni modellistiche di questa mattina confermano come nel week-end avremo l’ingresso verso il Mediterraneo di una saccatura ancor più incisiva che, accompagnata da un nucleo d’aria più fredda d’origine artica (isoterme prossime ai -30°C a 500 hPa), porterà ad un episodio di maltempo in stile tipicamente invernale. L’approfondimento di una depressione al suolo sui mari italiani contribuirà a rinvigorire le precipitazioni, le quali risparmieranno ben poche zone del Paese, con la neve grande protagonista sui rilievi alpini e su parte della dorsale centro-settentrionale appenninica.
Cosa accadrà in seguito? La depressione metterà radici sul Mediterraneo Centrale, nel senso che andrà slegandosi dal flusso nord-atlantico per isolarsi, ancora molto attiva, sul cuore dell’Italia. Nel frattempo, vi sarà un tentativo di legame, tramite uno stretto corridoio, fra l’alta oceanica e quella scandinava. Il miglioramento sarà così rallentato e dovremo subire gli effetti del vortice anche nei primi giorni della settimana. L’evoluzione sul lungo termine appare incerta, ma i progetti anticiclonici per il momento non sembrano granché organizzati.