Proviamo a spiegare l’evoluzione meteo da qua a fine mese in tre passi e con tre mappe, tratte dall’ultimo aggiornamento del modello di previsione americano GFS.
Fase attuale e evoluzione a breve termine: alta pressione.
L’alta pressione è ancora ben presente sul settore nord-occidentale europeo, mentre la saccatura artica che ha interessato marginalmente l’Italia gli scorsi giorni si sta spostando gradualmente sempre più ad est. Notare la goccia fredda presente al largo del Portogallo, responsabile del richiamo caldo verso il Mediterraneo Occidentale.
Dalla mappa sottostante si scorgono però i prodromi del cambiamento imminente: a nord, tra la Groenlandia e la Norvegia, appaiono le perturbazioni nord atlantiche legate al Vortice Polare, più a sud in Atlantico si scorge col nocciolo di bassa pressione al largo delle coste canadese orientali, infine c’è da notare quella piccola goccia fredda in formazione sulla Danimarca.
Week-End all’insegna del flusso atlantico. Ed ecco il cambiamento avvenuto nella mappa per il 25 aprile. La depressione che avevamo visto ad est del Canada la troviamo ora tra le Azzorre e l’Irlanda ormai agganciata al flusso delle perturbazioni nord-atlantiche. L’anticiclone è sparito dall’Europa nord-occidentale. Sul continente si è stabilita una circolazione spiccatamente zonale, vale a dire coi venti che soffiano da ovest verso est, quindi dall’Atlantico, e i fronti perturbati penetrano nel cuore dell’Europa, arrivando fino al Centro-Nord Italia.
Fine mese: irruzione artico-marittima?
Sfruttando la tendenza dell’Anticiclone delle Azzorre a migrare ancora una volta verso nord, verso fine mese la situazione potrebbe cambiare ancora. Le perturbazioni atlantiche potrebbero assumere una connotazione più meridiana, vale a dire da nord verso sud e addirittura si fa avanti l’ipotesi di un’irruzione artico-marittima! Per aria artica si intende l’origine della massa d’aria, in questo caso, come visibile dalla mappa sottostante, si aprirebbe uno scivolo da cui arriverebbe aria fredda dai Mari di Norvegia e di Barents fin sull’Europa Centrale.
Ma non significa che arriverà il gelo! Spesso, con le masse d’aria artico-marittima, il gelo non arriva nemmeno in pieno inverno! Significa però che c’è la possibilità a fine mese di avere perturbazioni più fredde e maltempo più intenso rispetto a quanto atteso nel prossimo week-end. Ipotesi comunque su cui bisognerà tornare in seguito per le conferme, vista la distanza temporale.