La stagione invernale (quella vera) appare ancora distante per quanto concerne le nostre lande ed aree immediatamente limitrofe, anche se la presenza di una vasta cellula di alta pressione contribuisce, per mezzo delle inversioni termiche, a determinare l’incremento del freddo nei bassi strati e le conseguenti gelate notturne. Questo sta accadendo in parte anche sull’Italia, ora che l’abbraccio dell’anticiclone si è fatto più convincente e pertanto abbiamo osservato un calo considerevole delle temperature minime. Nulla certo in confronto a quel che accade poco ad est del nostro Paese, specie laddove la protezione dell’anticiclone coincide con la presenza di un lago d’aria fredda di maggiore rilievo: fra le temperature minime più significative spiccano i -6°C di Sarajevo ed i -5°C di Belgrado.
La particolare posizione dell’alta pressione, il cui baricentro è collocato su posizioni medio-alte fra il Baltico ed il cuore centrale del Continente, facilita l’afflusso di masse d’aria artiche verso la Russia con sconfinamento verso le nazioni confinanti dell’Est Europa e Mar Nero, dove sono segnalate anche locali spruzzate di neve. La neve cade anche su Mosca, dove la temperatura è comunque solo di qualche grado sottozero. Dando uno sguardo a quel che accadrà nei prossimi giorni, sembra certo l’ingresso imminente di un ulteriore e più deciso impulso d’aria polare, fatto scendere dal nocciolo del lobo del Vortice Polare presente sull’Artico Russo: le masse d’aria fredda (non troppo gelida) raggiungeranno la Russia fino ai settori più meridionali per poi essere risucchiate verso il Mar Nero ed il comparto balcanico.