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GFS: L’aria artica affonda la lama sulla Penisola! Week-end tra gelo e neve, anche in pianura

di Pierfranco Serra
19 Nov 2008 - 12:01
in Senza categoria
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Il gelo sulla nostra Penisola, l'aria artica colpirà più duramente il versante orientale italiano. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
Arretra in aperto Atlantico e si erge sino a sfiorare l’Isola di Terranova e la Groenlandia meridionale, l’alta pressione sub-tropicale dinamica oceanica. Tale evoluzione consente alla gelida azione ciclonica vorticosa polare in azione sulla Penisola Scandinava di puntare latitudini più meridionali, nel mirino anche l’Italia.

La giornata odierna e quella di domani si possono definire d’attesa, un’attesa che porterà ad un drastico cambio di tendenza.

Specie nella giornata di domani, giovedì, il cavo d’onda collegato all’avanzata fredda di cui sopra, abbraccerà la più parte delle Nostre regioni, con nuvole e precipitazioni che interesseranno principalmente le due Isole Maggiori e il comparto medio-basso tirrenico.

Nel frattempo, la bomba gelida scivola sull’Europa centro-orientale.

Venerdì si entra nel vivo e anche la nostra Penisola diviene protagonista.

Una fitta trama isobarica delinea le Nostre regioni, impetuosi venti di foehn scenderanno dai crinali alpini, quelli di maestrale interesseranno la Sardegna e i Mari Occidentali, precipitazioni che in tale fase andranno ad insistere sul medio e basso versante tirrenico e sulle due Isole Maggiori.

Il gelo preme e in tarda serata scollina le Alpi, specie il versante nord-orientale. L’attesa è finita.

Da evidenziare il fatto che, rispetto al precedente aggiornamento, la colata gelida artica andrà ad interessare maggiormente il Nostro versante orientale, vista la riottosa resistenza dell’alta pressione dinamica oceanica, la quale si trincererà al limite del comparto occidentale europeo, imponendo alla fredda saccatura artica un’asse di penetrazione tendenzialmente nord ovest – sud est.

Sabato, in serata, l’isoterma -40°C! all’altezza geopotenziale di 500 hPa (5500 metri circa) invaderà il Triveneto come l’alto settore adriatico e parte delle regioni centrali, la -16°C! resiste sulla Sardegna meridionale.

Il freddo negli strati più bassi troposferici (850 hPa, 1500 metri circa) sarà più invasivo, l’isoterma 0°C giungerà sino alla Calabria, tra -3°C/-6°C sulle regioni del Centro e quelle del Nord.

Fortissimi venti di maestrale, specie sulla Sardegna. Fenomeni precipitativi concentrati tra medio e basso adriatico, Isole e regioni meridionali.

La neve, viste le temperature e le caratteristiche dell’aria in arrivo, potrà cadere a quote di media collina specie sulle regioni adriatiche centrali, sopra i 1000 metri ancora sulle regioni meridionali.

Domenica, la -38°C! a 500 hPa sarà presente sull’alto versante adriatico, ma tra il medio e basso comparto adriatico anche la -36°C/-34°C!, con i rovesci nevosi che scenderanno a quote collinari sulle regioni meridionali, mentre la neve potrà scendere sino al livello del mare dalle Marche sino alla Puglia.

A 850 hPa, la più parte delle regioni italiane comprese tra la -6°C/-4°C (la-8°C sulle Alpi nord-orientali, la -2°C sulla Sicilia meridionale). Che freddo!

Quale evoluzione?

Il medio termine secondo il modello americano

Dopo le timide titubanze del fine settimana, che facevano presagire un’azione vorticosa polare più attiva sul comparto balcanico, grazie alla resistente azione di blocco alto pressoria oceanica, tale gelida azione parrebbe insistere sulla nostra Penisola.

Nuova fase fredda e perturbata quindi, con un’insidiosa fase ciclonica attiva prima sulle regioni centrali e poi su quelle meridionali, fenomeni sulle adriatiche e sulle regioni centro-meridionali. E la neve nuovamente protagonista a quote collinari.

Miglioramento deciso a partire da venerdì prossimo, ma il condizionale è d’obbligo.

Monitoriamo con attenzione.

Il lungo termine secondo il modello americano

Ritorno dell’alta oceanica, ma ancora pochi elementi a nostra disposizione per una corretta analisi.

Ci ritorneremo.

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