Imponente slancio meridiano altopressorio regala tempo mite e stabile sul Mediterraneo centro-occidentale e sul comparto centrale e occidentale del Vecchio Continente.
Tra sabato e domenica, il cut-off presente a largo delle coste portoghesi verrà alimentato in maniera più convinta dalla sempiterna azione vorticosa polare atlantica, generando una tiepida risposta africana in quota, la quale andrà a dar manforte e ad unirsi (con asse d’azione sud-nord) all’altrettanto tiepido nucleo in quota di estrazione sub-tropicale oceanica presente sul Paese transalpino.
Sulla nostra Penisola, valori di pressione al suolo assai elevati (intorno ai 1030 hPa) e geopotenziali in quota di tutto rispetto (al limite dei 580 dam all’altezza geopotenziale di 500 hPa, 5500 metri circa).
Domani, nelle ore centrali della giornata, valori di +8°C a 850 hPa (1500 metri circa) sul Nord-Ovest, mentre sul resto del Nord e su buona parte del Centro sarà presente la +6°C. Domenica ritroveremo termiche pari a +8°C sulla più parte delle regioni centrali, la +6° sul resto d’Italia.
Non certo un quadro invernale.
Ma sempre domenica, e più precisamente nelle ore serali, sembra farsi più convinta e audace l’azione atlantica sulla Penisola Iberica, tanto da fare a sportellate con l’alta oceanico-mediterranea che oscura la nostra Penisola. Forza Atlantico!
E infatti è nella giornata di lunedì che si paleseranno con tutta probabilità i primi timidi segnali di cambiamento, che paiono invero più evidenti per le regioni nord-occidentali.
Il Vortice Polare, sempre impegnato a riattivare intense e umide correnti occidentali sull’Europa centro-settentrionale, trascinerà il cavo d’onda in quota presente sulla Penisola Iberica (con classica azione a pendolo) verso l’Europa occidentale e verso il Mediterraneo centro-occidentale. Ma come evidenziato sopra, pare che in tale fase sia il Nord-Ovest a essere maggiormente interessato da fenomeni precipitativi.
Intanto più a est, un tentativo di Split Polare operato giù verso la Turchia e verso l’area mediorientale, verrà tagliato (cut-off) causa rinforzo del flusso zonale sul bordo settentrionale dell’alta oceanico-mediterranea, presa a spallate e costretta a una decisa virata orientale dalla audace azione atlantica di cui sopra.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
Anche il medio termine pare periodo francamente interlocutorio, che si potrebbe definire di interregno.
Ossia, l’azione atlantica relegherà il Mediterraneo centro-occidentale in uno stato di lacuna barica e saranno ancora le regioni settentrionali che probabilmente beneficeranno di sbuffi d’aria più freschi e più umidi occidentali.
Lo stato di lacuna barica farà si che in area mediterranea possan liberamente fluttuare sacche di aria fresca in quota. Una di queste si insinuerà nell’entroterra algero-tunisino e pian piano risalirà la china verso le nostre due Isole Maggiori, destabilizzando l’aria e fungendo da calamita per un probabile affondo freddo nord-europeo verso la nostra Penisola.
Marzo inizierà con i botti?
Il lungo periodo secondo il modello americano
Arrivan piccole quanto ancora poco attendibili conferme circa una marzolina tendenza ad un indebolimento parziale del Vortice Polare e a conseguenti moti ondulatori meridiani freddi in area mediterranea.
Sarebbe una gradita svolta, che andrebbe a spezzare per qualche tempo il poco dinamico leit-motive altopressorio. Ma ci nutriamo di conferme.
Attendiamo quindi e monitoriamo attentamente.