Passano i giorni e l’arco temporale che ci separa dall’Epifania, inevitabilmente, si restringe. Quella che inizialmente era da considerarsi una delle varie ipotesi evolutive, alla luce degli ultimi aggiornamenti, potrebbe rivelarsi l’unica strada percorribile. Anche altri autorevoli modelli matematici, tra i quali l’europeo ECMWF, stanno convergendo in direzione dell’Artico.
Non sarà certo un’irruzione imponente, ma dato l’impianto circolatorio attuale non si può pretendere chissà cosa. L’immagine è eloquente: lo scenario barico sarà ancora governato da un Vortice Polare possente, capace di innescare ciclonici atlantici a non finire.
Quel che constatiamo, anche osservando alcuni pattern climatici, è un qualche cenno di ripresa dell’Alta delle Azzorre. Un primo tentativo meridiano – destinato a naufragare rapidamente per mano del Vortice Canadese – faciliterà una maggiore ondulazione delle correnti d’alta quota, con conseguente inserimento di un’ansa ciclonica nel cuore del Mediterraneo. Stavolta porterà con sé dell’aria un po’ più fredda, che potrebbe facilitare qualche nevicata a quote collinari anche nelle regioni Centrali.