L’alta pressione oceanica con tenue apporto sub-tropicale prosegue nella sua azione di blocco a guardia delle mura atlantiche. Di li non si passa.
Con il suo raggio d’azione sud-est nord-ovest, dalle coste algero-tunisine fin su in pieno Oceano Atlantico (valori al suolo fino a 1035 hPa a largo delle coste irlandesi), fa sì che l’aria fredda che continua ad affluire giù dal Vortice Polare, scivoli più direttamente sull’area russo-balcanica.
Noi rimaniamo un po’ nella terra di nessuno, ai margini orientali di tale flusso freddo e perturbato.
Situazione di relativo stallo sino alla giornata di venerdì, quando l’ennesima ondulazione ciclonica si scaverà sulle regioni centro-settentrionali con relativo minimo pressorio sul Mar Ligure, nel tentativo di trascinare sulla nostra Penisola in maniera più diretta il nuovo tentativo freddo meridiano operato dalla profonda depressione scandinava.
Proprio nelle ore centrali di venerdì, agiranno sull’Italia due differenti strutture frontali a carattere freddo, una centrata sul medio-alto adriatico, una tra le regioni meridionali e le coste settentrionali africane. Nella giornata di sabato progressivo miglioramento e attenuazione dei fenomeni, che si attarderanno su basso adriatico e settore ionico.
Sarà una rasoiata fredda che coinvolgerà in maniera più diretta le regioni adriatiche centro-meridionali, chiaramente più esposte. Non mancheranno le nevicate sulle zone appenniniche interessate, neve che potrebbe cadere occasionalmente anche al di sotto dei 1000 metri di quota.
Tra la sera di venerdì e le prime ore di sabato l’isoterma di -2°C a 850 hPa (1500 metri circa) interesserà infatti le zone appenniniche e le zone costiere adriatiche centro-meridionali. Freddo relativo anche sulle regioni settentrionali, con valori anche negativi la notte in area padana, ma sarà un freddo sterile, non accompagnato da fenomeni significativi.
Venti di maestrale anche forti sulla Sardegna e mari occidentali, prevalenza di tramontana o grecale sulle regioni centro-meridionali e settore adriatico.
Il medio termine secondo il modello americano
Tra la giornata di domenica e quella di lunedì nuova ondulazione ciclonica ad accogliere una nuova parziale discesa fredda sulla nostra Penisola.
Un po’ di instabilità percorrerà l’Italia e intorno alla giornata di mercoledì prossimo la ritroveremo confinata sulle regioni meridionali. La nova sferzata fredda porterà le termiche a 850 hPa intorno agli 0°C su regioni settentrionali, centrali e meridionali, segnatamente versante adriatico.
Gran freddo sull’area russo-balcanica, per lo scivolamento meridionale della gelida depressione scandinava, con valori fino a -35°C a 500 hPa (5500 metri circa) e fino a -10°C a 850 hPa. Ma gran freddo farà anche in Turchia (-5°C a 850 hPa), sino alla Grecia e al Mar Egeo (0° a 850 hPa).
Da noi rapido aumento delle termiche a 850 hPa dei geopotenziali in quota e campana anticiclonica sempre a protezione del Mediterraneo centro-occidentale, della Penisola Iberica e della Francia, sempre capace di gonfiare il petto e di shiftare il grande freddo sempre più a est. Ma qualcosa probabilmente cambierà.
Il lungo termine secondo il modello americano
Un’improvvisa rimonta altopressoria in area russo-balcanica con leggero contributo sub-tropicale in risalita dall’area mediorientale, insieme ad uno slancio finalmente più settentrionale dell’alta pressione oceanica a sfiorare le coste islandesi, cambiano le regole del gioco.
Ora lo split polare è costretto a incanalarsi giù verso il Mediterraneo occidentale e a coinvolgere anche quelle regioni europee sino ad ora protette tenacemente dall’alta azzorriana.
La -30°C e la -25°C a 500 hPa si tufferebbero dalla bocca del Golfo del Leone giù verso il Mediterraneo occidentale, minimo pressorio che in primo momento si posizionerebbe sulle regioni settentrionali e richiamo occidentale piovoso sulla nostra Penisola. Situazione esplosiva!
Minimo che si sposterebbe poi sulle regioni del medio Adriatico richiamato poi sull’alto Tirreno e che richiamerebbe aria molto fredda in deciso ingresso dal Rodano ad acuire la ciclogenesi. La -30°C a 500 hPa abbraccerebbe la Sardegna, il medio e alto Tirreno, il Mar Ligure, neve in montagna e piogge per tutti.
L’affondo freddo si evolverà in cut-off che continuerà a coinvolgere la nostra Penisola, lasciando aperta la strada a nuove incursioni invernali!
Ritorneremo sul lungo termine.