Farà un po’ meno freddo del previsto, ma sarà pur sempre una fase perturbata su gran parte della nostra Penisola.
Piccole variazioni a livello barico, ma decisive per l’ingresso e la propagazione dell’aria artica in sede mediterranea. Il minimo pressorio previsto in formazione sul basso tirreno, avrà un’evoluzione più occidentale, mantenendosi in prossimità della Sardegna.
In queste ore, minimo al suolo e in quota centrati in prossimità delle coste sud-occidentali dell’isola sarda, classica evoluzione barotropica. In tal modo il freddo maggiore segue il getto nella media troposfera: dalla Francia meridionale alla Spagna occidentale sin giù con azione penetrante verso coste e entroterra algerino. Poi risalita dall’entroterra tunisino verso le nostre regioni centro-meridionali, chiaramente esposte ad un rischiamo d’aria più mite.
A 850 hPa (1500 metri circa), l’isoterma -2°C capeggia sulla Sardegna, la -1°C sulle coste alto laziali e della Maremma toscana, tra -3°C/-4°C sulle aree centrali appenniniche, settore adriatico settentrionale e in generale sulle regioni settentrionali (più freddo sul comparto alpino). Situazione diametralmente opposta in area ionica, con termiche sino a +8°C!
A 500hPa (5500 metri circa), la -34°C la ritroviamo in area balearica e su coste e entroterra algerino, la -32°C in prossimità della Sardegna, la -30°C sulla più parte delle regioni settentrionali e la -28°C a tagliare la Toscana e l’alto settore adriatico. Più a Sud, termiche via via superiori.
Domani, giovedì, già dalle prime ore della giornata, evoluzione barica con due minimi al suolo, uno tra Sardegna e coste tirreniche peninsulari e uno tra le coste algero-tunisine, con un minimo in quota custode del nocciolo più freddo ( sino a -32°C a 500 hPa) tra la Sardegna sud-orientale, Canale di Sardegna e coste mediterranee algero-tunisine. Precipitazioni sulle regioni centro-meridionali e sulle Isole Maggiori, con neve probabile a quote collinari su comparto adriatico e appenninico (dove soffierà veemente la bora) e sulla Sardegna.
In giornata si consumerà il taglio netto alla saccatura artica operato da un aumento del flusso zonale sul bordo settentrionale dell’alta sub-tropicale oceanica in trasferta sul centro-Europa, con perturbata evoluzione a cut-off in sede mediterranea. Ancora maltempo sulle regioni centro-meridionali con minimo pressorio in evoluzione presso le coste orientali sarde.
Nocciolo freddo in quota che resiste tra Sardegna e coste occidentali siciliane, sino a -30°C nella media troposfera. Aumentano le termiche nella bassa troposfera sul comparto adriatico, sull’Italia centrale peninsulare e su buona parte del catino padano. Valori negativi ancora su comparto tirrenico, su Sicilia e Sardegna.
Venerdì, ancora nocciolo freddo in quota (valori sino a -30°C a 500 hPa) a coinvolgere in modo pieno la Sardegna e parte della Sicilia occidentale, minimo al suolo a largo delle coste sud-orientali sarde. Nella bassa troposfera termiche di circa -1°C sulle due Isole Maggiori, di circa 0°C lungo il comparto tirrenico. Neve a quote medio collinari ancora probabili sempre sulle due Isole Maggiori.
Sabato, cut-off riagganciato da un flusso freddo in quota proveniente dalla fervida attività vorticosa anglo-islandese, con termiche nella bassa troposfera in lieve calo su comparto centrale italiano e fenomeni instabili a coinvolgere un po’ tutte le regioni (settore adriatico in pole).
Domenica, correnti occidentali in intensificazione sulla Penisola, causa cavo d’onda largo ad abbracciare buona parte del Mediterraneo centro-occidentale, lanciato dalla profonda azione ciclonica islandese, la quale tenta di scivolare pesantemente sul Mar Nostrum approfittando dell’asse d’azione dell’alta sub-tropicale oceanica, chiaramente sud-est nord-ovest, protesa sin quasi le coste meridionali groenlandesi.
E allora classico minimo in formazione tra Liguria e Toscana, correnti occidentali o al più libecciose, tornano le precipitazioni (ma senza il freddo) a Nord e sul comparto tirrenico.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
Andremo avanti sino alla metà della prossima settimana con correnti più miti atlantiche, nubi sparse e precipitazioni nelle zone esposte. Nevicate sulle Alpi, ma a quote non certo collinari stavolta.
Da mercoledì, ecco che l’alta sub-tropicale con chiaro interessamento sub-tropicale africano, invaderà il Mediterraneo centro-occidentale, prendendo a spallate i tentativi meridiani freddi nord-europei diretti verso la nostra Penisola.
Per noi solo poco proficue ondulazioni cicloniche, con forti venti di maestrale nei bassi strati sui mari occidentali e forti correnti nord-occidentali in quota sulla più parte della Penisola, che altro non faranno che farci scivolare addosso sacche d’aria foehnizzata e particolarmente tiepida nella bassa troposfera.
A seguire, aumento dei geopotenziali in quota e delle termiche nella bassa troposfera (decisamente primaverili) sul bacino mediterraneo centro-occidentale, a causa di un tentato affondo meridiano atlantico tra Marocco e Canarie.
Il lungo termine secondo il modello americano
Sempre alle prese con probabili ondulazioni meridiane fredde a destabilizzare l’area mediterranea.
Idee dinamiche che incontrano i nostri favori, ma che necessitano immancabilmente di conferme.
Ci ritorneremo.