Tra alcuni giorni esordirà la primavera meteorologica, esordio che avverrà sotto i migliori auspici grazie all’espansione dell’Alta delle Azzorre verso le nostre regioni. Avremo bel tempo presumibilmente tra lunedì 2 e mercoledì 4 marzo, 48 ore che potrebbero regalarci i primi tepori stagionali diurni e creare false illusioni in merito all’andamento mensile.
La stabilità durerà poco, anzi, pochissimo. Giovedì 5 dovrebbe subentrare un cambiamento fulmineo e stavolta non si tratterà di una semplice (si fa per dire) perturbazione atlantica. Avremo a che fare, carte alla mano, con la realizzazione di una dinamica a dir poco invernale. Se alcuni tasselli s’incastrassero a dovere, avremmo a che fare con una delle più vivaci irruzioni fredde stagionali.
I due principali modelli previsionali, l’americano GFS e l’europeo ECMWF, appaiono sostanzialmente concordi e la mappa che vi mostriamo lo certifica. Trattasi di una MultiModel (sostanzialmente una media tra l’ultima corsa disponibile di entrambi i modelli) del prossimo 6 marzo. Ciò che si evince, a livello barico, trova semplice spiegazione: la spinta a nordest dell’Alta delle Azzorre convoglierà una massa d’aria artica molto fredda (potrebbe assumere anche una discreta componente continentale) nel cuore del Mediterraneo.
Da stabilire l’eventuale sviluppo di minimi barici, che andrebbero a incentivare condizioni di forte maltempo esaltate tra l’altro dal graduale avanzamento stagionale. Potrebbero scatenarsi temporali nevosi rilevanti, che andrebbero a spingere le precipitazioni nevose a bassa o bassissima quota. Insomma, si verrebbe catapultati improvvisamente nel crudo inverno.