Analizziamo in breve quella che è l’evoluzione proposta sul breve-medio termine dal modello GFS, i cui scenari sono tuttavia piuttosto coerenti con quelli emesse dagli altri Centri di Calcolo. Le differenze restano invece maggiori sul lungo termine, piuttosto indecifrabile proprio a causa dei costanti rovesciamenti di fronte dei modelli di previsione.
Evoluzione a 72 ore – fino alle ore 00Z del 6 Febbraio Atteso l’ingresso di un’onda ciclonica di matrice atlantica sul Mediterraneo Centro-Occidentale, con vortice chiuso al suolo in transito sui mari italiani. Attese condizioni di maltempo con nevicate solo sui rilievi (non vi saranno infatti contributi freddi artici), ma in un primo tempo la neve potrà cadere fino in pianura sulla Val Padana occidentale, per merito del cuscinetto freddo, che non sarà facilmente scalzato via dal flusso mite prefrontale.
Evoluzione a 120 ore – fino alle ore 00Z dell’8 Febbraio Il modello americano vede instaurarsi una tregua anticiclonica sull’Italia, derivante dalla spinta di un promontorio sub-tropicale, mentre la figura depressionaria scivolerà sull’Egeo. In Italia affluirà temporaneamente aria un po’ più fredda dalle zone balcaniche, per la contestuale presenza di un anticiclone continentale centrato sulla Penisola Scandinava.
Evoluzione a 144 ore – ore 00Z del 9 Febbraio Una nuova onda atlantica è attesa penetrare nella gruviera mediterranea, portando un nuovo peggioramento sul nostro Paese. In sostanza, il Mediterraneo sarà preso di mira dalle ondulazioni cicloniche oceaniche in serie, mentre tra la Scandinavia e le nazioni dell’Europa Nord-Orientale sussisterà un lago d’aria gelida.
Cenni lungo termine Il rinforzo dell’anticiclone in sede scandinava potrebbe accrescere l’influenza del freddo continentale, in lenta avanzata sull’Europa Centro-Orientale. In base allo scenario descritto dalle GFS, l’Italia sarà solo appena lambita dalla circolazione fredda, che confluirà con il respiro più mite e perturbato oceanico.