Il balletto dei modelli continua, sull’evoluzione per l’inizio della prossima settimana. Non deve anzitutto sorprendere l’improvviso accrescimento dell’influenza fredda continentale attesa nelle prossime 48-72 ore, in quanto le irruzioni provenienti da est mettono spesso in seria difficoltà i centri di calcolo, anche perché si tratta di scenari che si vedono di rado. L’aspetto più sorprendente di questo periodo è costituito dall’anticiclone russo-siberiano, responsabile diretto dell’avvento di masse d’aria molto più fredde verso il nostro Paese. Ma vediamo quella che sarà l’evoluzione sul medio termine:
GFS Dopo aver mostrato nelle emissioni precedenti un’Italia quasi per intero coinvolta dall’irruzione gelida da est, questa mattina si è fatta nuovamente strada un’ipotesi intermedia, con una maggiore ingerenza sciroccale derivante da un profondo vortice ciclonico afromediterraneo. Solo il Nord risentirebbe dell’afflusso più freddo continentale, la cui parte principale andrebbe tuttavia a scorrere a nord delle Alpi. Solo a metà settimana, con la profonda ciclogenesi in spostamento tra Sicilia e lo Ionio, potrebbero affacciarsi correnti orientali più fredde con la retrogressione di un nucleo freddo in quota maggiormente significativo, ma con obiettivo principale le nostre regioni centro-settentrionali.
ECMWF Nel complesso, anche il modello inglese ha smentito le ipotesi di grande freddo all’assalto dell’Italia per la prossima settimana. La depressione afro-mediterranea, mantenendosi più bassa, non porterà ad un’avvezione sciroccale, ma sembrerebbe invece in grado fra martedì e mercoledì di richiamare verso l’Italia un nocciolo freddo in quota d’estrazione balcanica. Tuttavia, l’ingresso del nucleo depressionario, che farà approfondire la circolazione ciclonica sul Mediterraneo, non sarà accompagnato da masse d’aria così gelide (previste isoterme ad 850 hPa fra 0 e -4°C), in quanto la porzione più rigida resterà costantemente collocata fra la Russia ed il Mar Nero.